Denominazione attuale: tratto di via de’ Griffoni, che, con questo nome, comprende anche il Gangaiolo delle Pugliole di Santa Margherita.
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Comincia in Val d’ Aposa , e termina in Gangaiolo delle Pugliole di Santa Margarita. Questa strada si disse anche Borghetto dei Pepoli, per avervi avuto case quella famiglia, e fors’anche in causa della cappella di cui si farà menzione qui appresso. Qualche volta si trova detta via dello Spirito Santo, e via degli Asini.
Gangaiolo di Val d’ Aposa a destra entrandovi per Val d’ Aposa.
Questa strada piegava più verso settentrione nella via Val d’ Aposa, quando li 4 febbraio 1639 le monache di Santa Margarita chiesero di chiuderla e di aprirne una nuova di sopra, cioè a mezzodì, poco distante dalla prima.
Li 28 aprile dello stesso anno ottennero il seguente rescritto:
“Si permette alle suore di chiudere il vicolo in faccia allo Spirito Santo, e di aprirne uno più ampio di sopra, e cioè a mezzodì, e di selciarlo, non che di demolire il portico della loro casa (poco prima vendutagli dall’opera dei vergognosi), e dell’ altra annessa a quella dei Tortorelli”.
1639, 22 febbraio. L’opera dei Vergognosi, erede di D. Antonio Negri, vende alle suore una casa con bottega da gargiolaro, sotto S. Martino della Croce dei Santi, in contrada detta dello Spirito Santo, rimpetto a detta compagnia, presso i Fabbri, le compratrici mediante stradello, e il collegio Dosio, per L. 6000. Rogito Lorenzo Artemini.
Le monache avevano destinato di fabbricare una nuova chiesa esterna con facciata in Val d’ Aposa, e di servirsi della vecchia per loro uso interno. Fu messo mano al lavoro della nuova chiesa col farne i muri laterali, e portarli all’altezza di circa piedi sedici, ma il progetto non ebbe compimento.
L’area di questa nuova chiesa, entro la quale si comprende quella del vecchio vicolo Gangaiolo, fece poi parte del N. 1435 di Val d’ Aposa, ultimamente appartenuta al Bartolomasi.
Il vecchio Gangaiolo aveva a mezzodì una casa, la quale fu già dei Lameri, o dalla Lameria, o Lomeria, oriundi di Firenze, i quali abitarono nella casa con torre in faccia alla chiesa dei Foscarari. Francesco Lameri cedette la prima in permuta a Zaccaria Enrighetti li 26 gennaio 1455, che si dice essere sotto Santa Margarita, o S. Martino della Croce dei Santi. Questi Enrighetti, o Righetti, detti anche Banditori, che sembrano toscani di origine, furono orefici, e dicesi che la loro eredità passasse ai Pietramellara. Guidotto Righetti, alias Enrighetti, dottor artista, leggeva in Bologna nel 1384.
Li 11 dicembre 1516 la casa degli Enrighetti, sotto S. Martino della Croce dei Santi, era a settentrione presso il vicolo che va a Santa Margarita, presso la via pubblica a oriente, presso Alessandro e gli eredi di Camillo Marescotti a ponente, e fu venduta da Alessandro Righetti a Battista del fu Aldrovando Calzolari, per L. 2225. Rogito Antenore Macchiavelli e Bartolomeo Ruffini delli 3 dicembre 1551.
Gangaiolo di Val d’ Aposa a sinistra entrandovi per Val d’ Aposa.
Isalma del fu Gio. Battista Palcani (forse Pellacani), vedova Macchiavelli, possedeva li 19 gennaio 1569 una casa grande sotto S. Martino della Croce dei Santi, in via Val d’ Avesa, in confine di due strade, di detta Macchiavelli, e di Agostino de’ Baldi.
1667, 21 febbraio. Giuseppe Maria Macchiavelli vende alle suore di Santa Margarita due appartamenti di una casa sotto S. Martino della croce dei Santi, nella contrada detta degli Asini, o la via rincontro la Croce dei Santi, presso le compratrici, i Gradassi e il collegio Dosio, per L. 2350. Rogito Antonio Bertolotti.