Via San Rocco
Da via San Felice (angolo via della Grada) a via del Pratello.
Quartiere Saragozza.
Prima documentazione dell’odonimo: 1970.
Via San Rocco non è strada di recente apertura. E’ vero, che questa strada è entrata nello stradario di Bologna nel 19701 con il nome di via San Rocco, dalla vicina chiesa di San Rocco (che era sede della compagnia spirituale omonima), ma il suo tracciato ha una storia antica.
La via si formò tra XII e XIII secolo durante la fase di espansione della città, tra la seconda cerchia di mura (la cerchia dei Torresotti o del Mille) e l’ultima cerchia, trecentesca.
Essa era nota allo Zanti che la chiamò Borgo Nuovo di San Felice, e ne descrisse il percorso da via del Pratello al Canale di Reno vicino a via San Felice.
Anche l’Aretusi la indicò nella propria pianta con il nome di Borgo Nuovo di San Felice, mentre per il Banchieri questa fu il Borg Nov dal Pradell.
L’Alidosi ed il Salaroli la chiamarono Borgo Nuovo di San Felice o del Pratello, validando entrambi gli odonimi.
Il Guidicini2 la citò come vicolo morto nella descrizione di via del Pratello, ma ne sbagliò il nome chiamandolo Borgo Nuovo di Pietralata.
Questo vicolo morto peraltro è una delle vie non messe in stampa nelle Cose Notabili, ma ne esiste la descrizione (come Borgo Nuovo del Pratello) nel manoscritto custodito presso l’Archivio Arcivescovile di Bologna3. Da questo si apprende che l’accesso da via San Felice fu chiuso ad istanza dei Padri della Carità il 27 febbraio 1640.
La sua chiusura fu decisiva per la definizione univoca del nome di questo vicolo che viene riportato dall’Itinerario, dall’Origine e dall’Indicatore come Borgo Nuovo del Pratello.
La riforma del 1873/78 fece scomparire il Borgo Nuovo del Pratello: ciò che ne rimase si ridusse ad un paio di numeri civici incorporati in via del Pratello (si veda il Prontuario).
Evidentemente durante il XIX secolo il vicolo fu completamente chiuso, ma rimase riconoscibile come percorso, come successe per tanti vicoli “privatizzati” mediante chiusura con cancelli.
Il vicolo è perfettamente riconoscibile nella cartografia del Comune di Bologna del 19414.
Chiarito che la via non è nata ex novo nel periodo post bellico, ma è la riapertura al pubblico di un percorso già esistente, il suo antico odonimo è semplice e chiaro: Borgo perché risultato dell’accrescimento della città all’esterno della seconda cerchia muraria di Bologna. Nuovo per differenziarlo da borghi più antichi, tra cui lo stesso Pratello. Del Pratello perchè vi si entra da quella strada.
E’ il caso di notare che l’errore del Guidicini (Borgo Nuovo di Pietralata) trascinò nell’errore anche il Breventani che riportò e confuse in punti diversi del suo “Supplemento alle Cose Notabili…” entrambi gli odonimi5.
1Delibera consiliare del 18 aprile 1970.
2Giuseppe Guidicini: Cose Notabili …, Vol. IV, pag. 302.
3Archivio Arcivescovile di Bologna, Raccolta Breventani, manoscritti autografi di Giuseppe Guidicini non datati.
4SIT Servizi Informativi Territoriali del Comune di Bologna.
5Don Luigi Breventani: Don Luigi Breventani: Supplemento alle Cose Notabili di Bologna e alla Miscellanea Storico – Patria di Giuseppe Guidicini, Bologna, 1908, pagg. 33, 131 e 132.
Fonti