Via della Grada
Da via San Felice a via Monaldo Calari.
Quartiere Saragozza.
Prima documentazione dell’odonimo: 1635 (via della Madonna della Grada).
Questa via, per gli autori più antichi, non veniva distinta da via Riva di Reno. Così lo Zanti, l’Alidosi ed il Banchieri compresero sotto rispettivamente Dietro al Reno, Dietro a Reno e Drì a Ren la nostra via della Grada.
Una nota, tra le alcune avvertenze dello stampatore Giovanni Battista Ferroni, editore del libro del Banchieri, precisò che al tempo della stampa (1635) questa via, descritta come Drì a Ren, era nota anche come via della Madonna della Grada, odonimo confermato anche un anno più tardi dall’Aretusi.
Il Salaroli riportò entrambi gli odonimi (Dietro a Reno e via della Madonna della Grada) mentre il Monari usò Riviera di Reno, nome nella sua pianta valido anche per l’attuale via Riva di Reno.
L’odonimo Grada fu ufficializzato dalle lapidette del 1801. Con la riforma toponomastica del 1873-78 divenne via della Grada (ma così era già elencata nell’Indicatore nel 1854).
Naturalmente l’odonimo Grada trova la sua origine nella inferriata (grata o grada) che chiudeva, se abbassata, l’accesso alla città per il tramite del Canale di Reno. Accanto alla Grada c’è tuttora la chiesa di Santa Maria e San Valentino della Grada, che determinò l’odonimo registrato da Giovanni Battista Ferroni e dall’Aretusi.
Fonti citate
Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.
Alidosi: Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella città di Bologna, di Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi, pubblicato nel 1624).
Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell’Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.
Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.
Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.
Monari: Città di Bologna posta in pianta in esatta misura con la distinzione de portici che sono in essa, Pianta di Gregorio Monari, pubblicata nel 1745.