Vicolo della Neve
Da via del Fossato a via Nosadella.
Quartiere Saragozza.
Prima documentazione dell’odonimo: 1575 (via della Neve).
L’edificio al numero 5 del vicolo della Neve è la chiesa sconsacrata della confraternita di Santa Maria della Neve, che originò il nome della via.
La chiesa esisteva nel 1479 sotto il titolo di Santa Maria dell’Orto (Guidicini, III, 346 e successive), poi cambiato in Santa Maria della Neve nel 1519 quando ne prese possesso la confraternita omonima.
La chiesa fu chiusa nel 1808 durante il periodo di governo filofrancese.
Il nome conosciuto più antico per questa via fu Fregatette (Zanti), odonimo che veniva usato anche per il tratto di via del Fossato da via Nosadella fino all’angolo con il nostro vicolo.
Nel 1575 un decreto impose i cambio del nome da Fregatette a via della Neve (Banchieri, pag. 102), ma ancora nel 1636 l’odonimo indicato sulIa pianta dell’Aretusi era Fregatette, nome che il Salaroli affiancò a via della Neve o di Santa Maria della Neve. Quella del Salaroli fu l’ultima citazione dell’odonimo Fregatette per il nostro vicolo che da allora fu chiamato sempre e solo via della Neve per essere “ridotto” a vicolo con la riforma toponomastica del 1873-78.
Si veda via del Fossato per il significato di Fregatette.
Fonti citate
Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.
Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell’Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.
Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.
Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.
Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de’ suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).