Via Fossalta
Da via Rizzoli a via Altabella.
Quartiere San Vitale.
Prima documentazione dell’odonimo: 1934.
Via Fossalta è intitolazione recente (delib. podest. 3 agosto 1934); fin dal XVII secolo questa via era chiamata Roma (Banchieri, 1624).
Precedentemente (Alidosi) era chiamata via d’Occeletti, dalla famiglia Oseletti che ivi aveva case. Qui era anche la chiesa di Santa Maria degli Occelletti. L’Alidosi riservò l’odonimo Roma allo scomparso vicolo Napoli che confluiva nella nostra via.
Il Banchieri ed il Salaroli furono concordi nello spiegare l’odonimo Roma con la presenza qui della posta di Roma. Che cosa fosse la posta di Roma, se un ufficio o altro, non è chiaro. Va però notato che nei pressi c’era Venezia (via che ora si chiama Caduti di Cefalonia) che si diceva così chiamata per l’arrivo e partenze dei corrieri per Venezia.
Quindi possiamo ipotizzare che in Roma fosse la stazione dei corrieri per Roma, e questa ipotesi è confortata dal fatto che l’edificio su via Altabella tra il vicolo scomparso di Napoli e via dell’Indipendenza ospitava gli uffici della posta delle lettere (Guidicini, I, 43 e seg.).
Lo scomparso vicolo Napoli metteva in comunicazione via Altabella con la nostra via Fossalta (già Roma). Fu chiuso dopo il 1843 (viene descritto dall’Origine come aperto) e prima del 1854 (descritto dall’Indicatore come chiuso, quale è oggi).
Fu descritto per la prima volta dall’Alidosi nel 1624. Ha in comune con via Caduti di Cefalonia (già Venezia) e via Fossalta (già Roma) la caratteristica di avere come nome quello di una città con cui Bologna aveva relazioni, il fatto che questi odonimi risalgano al XVII secolo e la vicinanza del vecchio ufficio della posta delle lettere che rimase operativo in via Altabella fino alla metà del XVIII secolo. Quindi anche per Napoli si può fare l’ipotesi della stazione dei corrieri, questa volta per Napoli.
Il Guidicini (III, 345) affermò che questa via era chiamata nel 1461 via di San Pietro mettendo questo odonimo in relazione con l’ipotesi che il vicolo Napoli fosse in comunicazione con via delle Donzelle dov’è il cortile tra l’episcopio ed il Monte di San Pietro.
Fonti
Alidosi: Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella città di Bologna, di Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi, pubblicato nel 1624).
Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell’Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.
Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.
Mitelli: Bologna in pianta, città del Papa, famosa pianta di Agostino Mitelli, pubblicata nel 1692.
Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.
Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de’ suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).
Origine: origine della denominazione delle 334 strade che compongono la città di bologna, di Goldini e C.. Pubblicato a Bologna nel 1843.
Indicatore: Indicatore Bolognese riferibile a ciascun edifizio componente la città, di Sebastiano Giovannini pubblicato nel 1854.
Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.