Via dei Falegnami
Da via dell’Indipendenza a via Galliera.
Quartiere Porto.
Prima documentazione dell’odonimo: 1692 (Maestri del Legname).
Anticamente via dei Falegnami e via Augusto Righi erano considerate una unica via, originata dal percorso medievale esterno alla cinta muraria del XII secolo. Così le considerò lo Zanti, come una unica via, di cui documentò il nome di Via Imperiale, che andava da via delle Moline a via Galliera.
In seguito si cominciò a distinguere la nostra via come Belvedere: Belvedere del Campo del Mercato (Alidosi), Bel Veder d’Galiera (Banchieri), Belvedere della via Imperiale (Aretusi).
Finalmente nel 1692, nella pianta del Mitelli comparve Maestri del Legname. Il Taruffi nel 1738 scrisse Belvedere di Galiera o Falegnami1.
Il Salaroli usò ancora l’odonimo Belvedere del Campo del Mercato ed aggiunse detto li Falegnametti.
Tontina Mista e Monari usarono ancora Maestri del Legname o Mastri de Legnami.
Va detto che Maestri del Legname venne usato anche per Via Imperiale (attuale via Augusto Righi) dal Salaroli, mentre il Taruffi specificò che in questa Via Imperiale era la Piazza de’ Legnami2.
Le lapidette del 1801 ufficializzarono Falegnami. Da allora l’odonimo è arrivato a noi sostanzialmente intatto.
Ovviamente i Falegnami e i Maestri del Legname, termini usati nel tempo per questa via, hanno il significato proprio di chi lavora il legno. Evidentemente in questa via, e nella vicina via Augusto Righi, già Via Imperiale, vi erano molti artigiani che lavoravano il legno.
In merito al significato di Belvedere, si veda quanto già scritto per gli altri Belvederi di Bologna e si veda il capitolo sezione sulle denominazioni urbanistiche generiche tipiche in uso anticamente a Bologna.
Essendo fuori di dubbio che la via prese il nome di via dei Falegnami dalle tante botteghe di falegnami che erano qui, ci si può porre la domanda se esiste una ragione particolare per una tale concentrazione di tali artigiani in questa zona.
La risposta potrebbe essere nella vicina presenza del Canale di Reno che veniva utilizzato per trasporto mediante fluitazione di legname (tronchi di alberi) provenienti dalla collina e montagna bolognese. Il Canale di Reno azionava anche parecchie segherie ad energia idraulica (una famosa era la Sega dell’Acqua, che era nel punto dove il Cavaticcio si dirama dal Canale di Reno) e ciò basta per spiegare la presenza di falegnami.
Fonti citate