Il Savioli (1) dice che diramarono alla fine del secolo XI dai Gottofredi, ma nell’appendice dei documenti uno ne riferisce dell’anno 946 (2); ove ricorre Rolandus Rodulphi de Guarino, ed uno del 970 in cui trovasi Guarinus filius Guarini e non so perchè non si avesse a riunire costoro alla famiglia omonima. I Guarini nobili e lambertazzi ressero otto volte il consolato, quattro la procuratoria nel secolo XII e nel principio del XIII. Nello stesso tempo tennero l ‘ufficio di treguano e di giudice, furono pretori a Imola ed a Padova, e intervennero ai parlamenti di Piacenza (1183, 1185) e di Costanza (1183). Rolando di Rodolfo era uno dei primarii giureconsulti che nel 1169 furono assessori nel giudicato di quistione fra l’abate della Pomposa ed il priore di Porto (3). Guarino, che i più ritengono dei Guarini mentre qualcuno lo credette dei Foscarari, fu vescovo di Palestrina e cardinale a mezzo il secolo XII, poscia ebbe il maggior culto degli altari (4).
Guarini
I Guarini si segnalarono tra i magnati che combatterono nella guerra civile del 1271. In quella decisiva del 1274 Miladisio fu distenuto per troppa fidanza e l’anno appresso, tuttavia in carcere, faceva testamento (5). A quel tempo i Guarini si rifuggirono e trapiantarono a Forlì e qualcuno se ne tramutò a Verona, d’onde l’autore del Pastor fido., Devono però esserne rimasti ancor qui, chè tratto tratto ricompariscono nelle nostre storie fino al 1387, e Giulio Cesare insegnava lingua greca nello studio l’anno 1649. Ve lo avevano preceduto di cinque secoli Rodolfo giureconsulto e di due secoli Giambattista retore (6).
Avevano casa e torre nella via di s. Giobbe, ossia del Purgatorio, presso le chiese di s. Lorenzo e di s. Maria, detta anche di s. Giobbe dei Guarini. Ne ho trovata menzione in un contratto di mutuo fatto da Uguccione Guarini nel 1268 e rogato sub porticu turris Guarinorum (7): in altro atto del 1270 col quale Guglielmo del già Lambertino Guarini e Folco suo fratello dividonsi le loro case, situate nella parocchia di s. Lorenzo de Guarini presso Uguccione Guarini e la torre dei Guarini (8): in un’ assoluzione di Traversano Guarini padre e amministratore di Folco di Milidisio, di Matelda e di Bolognello, per la eredità della madre loro Feliciana Rombodivino; assoluzione rogata nel 1271 sub porticu domus turris Guarinorum (9): e in una vendita di casa fatta nello stesso anno 1271 da fra Enrichetto del già Arriverio Guarini, scritta iuxta turrim dicti domini Henrigipti (10).
Ma è a credere che allorquando i Guarini esularono con la parte lambertazza ( 1274) fossero colpiti anch’ essi da confisca, poichè un atto del 1275 (11) ci fa vedere poste all’incanto la torre e le case di Folco Guarini, nominato negli atti precedenti. È però da credere altresì che i Guarini rivendicassero la propria torre, forse dopo la pace del 1279, poichè una parte di essa era posseduta, nel 1283 da fra Guglielmo del già Lambertino Guarini milite di Maria o de’ gaudenti, il quale la vendette per 100 lire a Bortolo Beccari, insieme con la casa contigua in parocchia di s. Lorenzo de’ Guarini e presso l ‘ Aposa e Guido Boccadironco. Prestò consenso Beatrice di Guinicello Principi, moglie del venditore (12).
(1) Annali, v. 1, pag. 124.
(2) Annali, v. 2, pag. 44.
(3) Savioli, Ann, v. 2, pag. 15, 50, 51.
(4) Savioli, Ann. v. 1, pag. 270.
(5) Savioli, Ann. v. 5, pag. 490.
(6) Sarti, De claris archig. v. 1, pag. 48. Fantuzzi, Notiz. v. 4, pag. 318. Mazzetti, Repert., pag. 318.
(7) Docum. n. 30.
(8) Docum. n. 63.
(9) Docum. n. 65.
(10) Docum. n. 67.
(11) Docum. n. 99.
(12) Docum. n. 132.