Famiglia geremea ch’ ebbe corta durata e gran nome, non nell’ aringo delle fazioni ma in quello dell’ insegnamento delle leggi. Oderico fu celebre lettore di gius civile alla fine del secolo XII e dalla sua scuola uscì il famoso giureconsulto Pillio (1). Il figlio di lui Bonifacio fu anch’ esso professore di gius civile al principio del secolo seguente. È annoverato fra i sostenitori dello studio bolognese e trattò in Mantova la pace tra Ezzelino ed i Montecchi di Verona. Guglielmo d’ Ubaldo insegnò pubblicamente gius canonico sul finire dello stesso secolo, mentre suo padre era capitano del popolo in Assisi (2).
La torre de’ Bonconsigli, alla quale si riferiscono quattro documenti da me rinvenuti, era dal lato d’ oriente in via Portanova (parocchia di s. Antonino); a settentrione dava su altra strada; era presso ad altri Bonconsigli e, mediante l’ Aposa, ai Mulnari. Maestro Guglielmo Bonconsigli, il professor di leggi suddetto, vendette a suo padre Ubaldo del già Bonifacio, nel 1289, la torre e un casamento aderente per 300 lire (3), il quale Ubaldo, divenutone padrone, ne vendette (1294) la metà indivisa per lo stesso prezzo a Giovanni di Guglielmo da Sangiorgio (4). Ciò non ostante, ma col consenso di Giovanni da Sangiorgio, lo stesso Ubaldo vendette nell’anno susseguente tutta la torre con le case a Giovanni Omoboni per 900 lire (5).
E dopo tutto ciò, e dopo ch’ era scorso pressochè un anno, la torre è tuttavia indicata come proprietà dei Bonconsigli in un atto di vendita fatta dal medesimo Ubaldo a Pietro e ad Enrichetta Boccadicane, d’ una casa situata nelle vicinanze della torre. E vi si apprende che vicino ad essa torre oltre la casa d’ Ubaldo v’ era quella dei figli del .già suo fratello Jacopo, non che la casa d’Imelda del già Giuliano Bonconsigli (6). La quale continuata proprietà, non ostante le vendite, mi fa pensare alle pallottole dei prestigiatori che spariscono rimanendo però sempre al loro posto; e credo la non si possa spiegare se non con quella specie di prestigio, frequente a quel tempo, ch’erano i contratti fittizii e simulati.
Probabilmente è la stessa torre indicata dall’ Alidosi (7) « in una casa ch’ era del sig. Giovanni dall’ Arme nel vicolo che va alla chiesa di s. Antonino. » Il quale vicolo chiamossi del Pelatoio e poscia delle Banzole, onde dicevasi s. Antonino delle Banzole. La casa torrita è segnata del n. 1254 e la torre che si crede fabbricata nel 1200 ed abbassata nel 1395 è detta del Pelatoio in carte del 1441 e del 1569 (8).
(1) Sarti, De clar. archig. v. 1, pag. 71. Fantuzzi, Notiz. v. 2, pag. 294.
(2) Savioli, Ann. v. 3, pag. 397, v. 5, pag. 83, 449. Mazzetti, Repert., pag. 64, 65.
(3) Docum. n. 168.
(4) Docum. n. 201.
(5) Docum. n. 202.
(6) Docum. n. 206.
(7) Instrut., pag. 193.
(8) Guidicini, Cose not. v. 1, pag. 86, 202.