Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Case degli Andalò. Nel 1270 Brancaleone di Andalò Andalò fu emancipato dal padre che gli assegnò un palazzo in porta S. Procolo nella corte degli Andalò. Nello stesso anno trovasi un Castellano Andalò qualificato per Nobilis vir che potrebbe essere lo stesso che fu figlio di un altro Brancaleone dottore di leggi, e senatore di Roma del 1254. Gli Andalò, i Carbonesi, i Marescotti antichi, e i Bernardi vengono tutti da uno stesso ceppo. Convien credere che per le fazioni fosse rovinato il suddetto palazzo che appartenne ad Andrea del fu Castellano da Andalò abitante in Verona probabilmente esiliato, dove testò li 9 gennaio 1343 lasciando ai PP. Domenicani il Guasto degli Andalò, e nominando suoi eredi Bonifazio, e Divadano Carbonesi col peso di pagare annue L. 20 di bolognini al di lui figlio Ercole Andalò religioso Domenicano. Difatti i Carbonesi avevano beni in Verona, e sembra che in detto Ercole terminasse il ramo Carbonesi Andalò, e in Lippa moglie di Guglielmo Guastavillani del 1346.
1426 10 novembre. I Padri Domenicani affittarono per anni 29 a L. 13 annue a Giacomo di Nicolò Soli un Guasto con una bottega posto sotto S. Giacomo dei Carbonesi in confine di due strade (S. Mamolo, e via dei Libri). Rogito Alberto Fantini.
1441 26 aprile. Trattati precedenti, e compra di Gaspare di Andrea dei Libri dai Padri di S. Domenico di un terreno, ossia Guasto a foggia di Monte, detto il Guasto degli Andalò, alias Dalle Scuole di piedi 94 1/2 posto sotto San Giacomo dei Carbonesi, di Santa Maria dei Galluzzi, e di S. Geminiano ora distrutta, ed unita alla Chiesa di S. Petronio, pagato L. 125. Rogito Pietro Bruni.
1480. Luca di Giovanni Dolfi compra da Giacomo, e fratelli di Egidio Libri una casa sotto S. Giacomo dei Carbonesi per L. 1492.6.2 d’argento. Confina la strada di S. Mamolo a occidente, ed altra strada per cui si va alle scuole dei dottori di leggi a mezzodì. Pare patto di francare vedi 1487.
1486 15 marzo. Compra il detto Dolfi da Giovanni Andrea di Baldassarre Mezzovillani una casa sotto S. Giacomo dei Carbonesi in S. Mamolo di diretto dominio dei Domenicani, ai quali si pagano annue L. 13, o 18, per Lire 560. Confina la strada di S. Mamolo a sera, gli eredi di Giulio Libri a mezzodì, gli eredi di Sigismondo Libri a mattina, e i Padri Domenicani a settentrione. Rogito Antonio Cesti.
1487 3 settembre. Lo stesso Dolfi compra da Mattea, e da Angelica sorelle di Egidio Libri una casa sotto S. Giacomo dei Carbonesi in strada San Mamolo sul trivio dei Carbonesi, per L. 1933. Rogito Melchiorre Zanetti e Costantino Serafini. Confina S. Mamolo da sera, altra via delle Scuole, Giovanni Torfanini, e gli eredi dai Libri. (Vedi anno 1480; se il primo contratto non fu patto di francare potrebbe essere che detto stabile appartenesse per indiviso al fratello, e alle sorelle Libri).
1491. Luca di Giovanni Dolfi compra da Agostino, Cesare, Tommaso Vincenzo, ed Assalone tutti della famiglia Libri ,un terreno, o Guasto in parte montuoso, e in parte piano con alberi lungo pertiche 12, e largo altrettanto. Confina la strada da due lati (Pavaglione, e via dei Libri), il compratore, Giovanni Torfanini, i Galuzzi, mediante strada ora chiusa, e i beni di S. Petronio.
Nel settembre, e ottobre del 1497 Floriano Dolfo dottore fece portar via il terreno, e spianar il Guasto nella parte posteriore di S. Petronio, e delle scuole vecchie, e lo contornò di muro. Nominansi le scuole vecchie perchè attorno del medesimo vi erano locali dove dai lettori si leggeva agli scuolari, finchè il pubblico non gliene provvide altre.
1500 21 maggio. Consenso di Assalone, e fratelli Libri, e di Filippo Mangini a favore di Francesco di Luca Dolfi per potere alzare qualunque edifizio sopra un Guasto venduto nel 1491 al Dolfi, nonostante la proibizione convenuta in detto instrumento di vendita. Rogito Diomede Carati, e Alessandro Baldi.
1523 27 giugno. Donazione dei 40 Riformatori ad Antonio Dolfi di piedi 20 e oncie 3 di suolo pubblico presso la sua casa in S. Mamolo verso oriente con facoltà di edificarvi sopra. Rogito Giovanni Andrea Garisendi.
1525 6 novembre. Compra fatta da Francesco di Luca Dolfi da Bartolomeo di Giovanni Torfanini di una casa sotto S. Giacomo dei Carbonesi, rogito Ippolito Fronti. Confina colla via per la quale si ha accesso nella via di S. Mamolo, e da detta chiesa di S. Giacomo dei Carbonesi alle pubbliche scuole, e direttamente alla croce di Strada Castiglione dalla parte davanti, e da tutti gli altri lati in confine del Dolfi.
Li 13 ottobre 1526 il compratore pagò a’ conto del prezzo di detta casa nella strada che da S. Mamolo conduce a Strada Castiglione L. 2,000. Rogito Bartolomeo Rustici, ed Ippolito Fronti.
In un memoriale presentato dai fratelli Dolfi al Senato li 15 giugno 1500 si asserisce che nel 1566 i Dolfi concessero gratuitamente buona parte di un forno, e di alcune case per aggrandire la piazza del Pavaglione. (Vedi numero susseguente per la compra Seccadennari).
La parte di fabbricato con portico nell’angolo della via dei Libri andava ad uso di locanda nel 1743. Nell’agosto di detto anno D. Gioacchino Gaetano Ponce de Leon duca d’Arcos maresciallo del re di Spagna vi morì per ferite riportate nella battaglia di Campo Santo.
Dalla Graticola di Bologna di Pietro Lamo (XVI secolo)
A mano destra vi è la casa dei Dolfi dipinta dal Treviso.