Dai Cartigli del Comune di Bologna
Palazzo Marsigli
Residenza di Luigi Ferdinando Marsigli, generale e fondatore dell’Istituito delle Scienze, l’edificio fu ammodernato da Carlo Francesco Dotti nel 1735. All’interno si conservano affreschi di A. M. Colonna. Nell’angolo della facciata singolare balcone coperto del 1685.
Indirizzo:
via D’Azeglio, 48
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Palazzo Marsigli Rossi Lombardi la cui facciata era simile a quella dei Marsili Duglioli. Frate Fedele cappuccino nella dedicatoria al vescovo D. Andrea Giovanetti di un libro stampato dal Longhi nel 1776 dice in una nota che un Giovanni Giovanetti del XII secolo capo della fazione Guelfa fu esigliato, che gli furon confiscati i beni, e bruciate le sue case in S. Mamolo ora Marsili, le quali vennero vendute dal fisco. Questa storiella è pure ripetuta da un altro, il quale rettifica il secolo dando il XIV, ed aggiungendo, che per molti anni si continuarono a dire le case bruciate dei Zoanetti, quelle dei Marsili. Siccome i Marsili hanno avuto domicilio in S. Mamolo anche dai Celestini al N. 98, e 97 chieder a questi cronisti se le case Zaonetti erano in quella, o in questa situazione, ed allora frate Fedele escluderebbe la prima, perchè colà nel XII secolo vi era la piazza, e aggiungerebbe che fu error di stampa l’indicazione del secolo perchè a quei giorni il Giovanni Gioanetti non poteva esser capo di una fazione che non esisteva.
E’ certo che i Marsili avevano quivi le loro abitazioni nel 1448 mentre il 29 dicembre di detto anno i difensori all’ Avere accordarono a Giacomo il riformatore che testò il 14 agosto 1465, e ad Andrea fratelli, e figli di Giovanni di fabbricare un muro presso la loro casa in cappella S. Procolo nella via, che va a S. Domenico, e nella via dei Vinazzi per chiudere il loro orto. Rogito Tommaso Sampieri. Nel 1482 i Marsili confinavano coi Volta.
Il 13 marzo 1514 furon fatte molte feste per la notizia giunta dell’elezione di Papa Leone X, e Camillo Gozzadini che abitava in S. Mamolo nella casa dei Sanuti fece fuochi d’ allegrezza, che cagionarono un incendio nelle case di Marsili, quali furono abbrucciate in gran parte con danno di 1500, e più ducati. Nel 1653 questo palazzo fu notabilmente risarcito trovandosi che il 7 gennaio Cesare d’Annibale Marsili Rossi ottenne licenza d’occupare pertiche 3 1/2 di suolo pubblico nella via larga di S. Domenico e il 31 gennaio 1681 nella stessa via larga di S. Domenico un triangolo di suolo pubblico di piedi 10 e oncie 6 in base, e di piedi 52 e oncie 3 in altezza per terminare questo palazzo la cui sala principale è di piedi 36 per un verso, e di piedi 30 per l’altro.
Nel 1685 fu messo il tamburo nell’angolo della via Larga.