Dai Cartigli del Comune di Bologna
Ex monastero di San Procolo
Il monastero benedettino, che risaliva al secolo XI, fu eretto nei secoli XVI-XVII. Il complesso si articola attorno a tre chiostri costruiti su disegno di Giacomo e Benedetto dalla Torre (1547), di Domenico Tibaldi (1577-86) e di Giulio dalla Torre (1613-28). Nel refettorio si conserva la Pesca miracolosa affrescata da Lionello Spada nel 1607; in altri ambienti, dipinti di Alessandro Tiarini (1639-40). Nel 1797 vi trovò sede l’antico ospizio degli esposti o “bastardini”.
Indirizzo:
via D’Azeglio, 56
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Portone delle carra del Monastero di S. Procolo in faccia del quale vi era un torresotto o porta del secondo recinto, che la Camera di Bologna aveva concesso ai Padri di S. Domenico a titolo di compenso. I Domenicani il 14 gennaio 1446 lo diedero in enfiteusi ai Benedettini per annue L. 13 colla condizione di non demolirlo, e di non impedire la strada, rogito Pietro Bruni. Li 13 dicembre 1546, fu decretato che si dovesse demolire mediante 22 voti bianchi contro 7 neri, lo che fu eseguito il primo aprile 1555 giorno in cui si mise mano all’ atterramento. Dall’altra parte della strada si appoggiava anticamente alle case degli eredi di Bartolomeo Cattalani poi dell’ opera degli esposti. Il Decreto dice:
1546 13 dicembre. Sia atterrata la torre detta torrazzo di S. Procolo aderente a detto Monastero, e presso l’Ospitale degli esposti col compenso d’ interesse a detti Padri.