Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Chiesa, e conservatorio di zitelle dette di Santa Croce.
Gli statuti del Pio conservatorio delle zitelle di Santa Croce già sino nel l’anno 1583 eretto, e fondato furono riformati li 26 aprile 1609, e 29 ottobre 1653, e 12 maggio 1757. Fu Bonifacio dalle Balle il promotore di un reclusorio per figlie di meretrici, e per ragazze pericolanti in una casa nelle Lamme detta la Corte, poi dei Convalescenti, ove rimase fino al 7 ottobre 1598. Pare che per poco tempo passasse nell’ospitale di Sant’Antonio di Padova in Val d’Avesa.
Li 18 maggio 1599 Galeazzo Campagna vendette ai confratelli dell’Oratorio di Sant’Antonio di Padova di Val d’Avesa due case contigue nella parrocchia e strada S. Mamolo per L. 7,000. In appresso si trova che il Papa applicò a vantaggio delle povere di Sant’Antonio di Padova in S. Mamolo L. 400 del ricavato dalla vendita dell’oratorio, e dell’ospitale di Sant’Antonio del terz’ordine di Francesco di Val d’ Aposa.
Il primo vestiario di queste povere, poi dette putte di Santa Croce fu un abito color rosso, con croce bianca nel petto. Dopo le vicende del 1796 adottarono un vestiario uniforme di non determinato colore, confezionato modestamente secondo la moda del giorno.
Li 11 dicembre 1801 furono traslocate in questo conservatorio le putte di S. Giuseppe di Strada Castiglione in numero di 16, e il giorno susseguente anche quelle di Santa Marta, ma essendo il locale troppo angusto per contenerle, quest’ultime dovettero sloggiare il 20 del mese stesso, e furono traslocate nel Baraccano; le altre di S. Giuseppe furono separate li 26 agosto 1802, poscia riunite li 10 dicembre 1808. La Chiesa fu chiusa li 16 agosto 1808, ed anche murata la porta ai primi di settembre, indi riaperta.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
Santa Croce.
Orfanatrofio di fanciulle posto in San Mamolo, istituito nel 1586 da Bonifacio dalle Balle in una casa nella via delle Lamme per educarvi figlie di meretrici, o ragazze in pericolo.
Furono poi messe nell’ospedale di Sant’Antonio da Padova nella via dello Spirito Santo, passato poi alle suore di Santa Margherita.
Furono in seguito acquistati diversi casamenti per L. 7000 rimpetto al campanile delle Grazie in S. Mamolo, da Galeazzo e Francesco Campana, ed ivi fu fabbricata la chiesa e l’ ospedale sotto il titolo di Sant’Antonio da Padova, e nel 1600 vi passarono le dette fanciulle che presero il nome di putte di Santa Croce.
In questo conservatorio vi furono traslocate le putte di S. Giuseppe che vi rimasero otto mesi, poi quelle di Santa Marta, che vi stettero otto giorni.
Col decreto del 10 marzo 1808 eseguito il 16 agosto dell’ anno stesso a questa chiesa fu tolta la comunicazione esterna murandone la porta.