Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Stabile che li 14 giugno 1604, Valerio fratelli e figli di Domenico Simonini vendettero a D. Annibale Gaspari per lire 4694, rogito Vincenzo Stancari. Si descrive per casa con Orto, e con casetta contigua, la quale ha ingresso da uno stradello. È posta negli Agresti e confina col detto stradello, con Andrea Mangini, coi venditori, e con Lodovico Gambalunga.
Testò il detto Gaspari li 13 giugno 1625, lasciandola a Carlo di Paolo Zambeccari, ed allora confinava la strada da due lati e li Caprara dagli altri due.
Nel 1700 questa casa era del conte Antonio Zambeccari e la si qualifica per grande, posta sotto alla parrocchia di s. Arcangelo, in confine di una casa del senatore Caprara, e da lui venduta ai Caprara circa del 1706. Dicesi che erano due. Si noti che questo stabile confina colla via detta il Volto Santo N. 1335 e colla via Agresti N. 1251.
A capo delle Pugliole di S.Arcangelo, nell’angolo a destra del palazzo Caprara, vi era la cappella della Madonna detta dei Caprara, aperta li 7 febbraio 1745, poi chiusa li 16 dicembre 1808 (vedi Gangaiolo delle Pugliole); nel 1722, 6 giugno, fu fatta concessione dal senato al senatore Vincenzo Caprara d’ innalzare un arco di pietra sopra la via degli Agresti, che non eccedesse in altezza piedi 22 ed in larghezza piedi 24. Fu poi fatto il tassello di comunicazione fra le case a destra ed a sinistra di questa strada, che appartengono ai Caprara.