Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Casa che del 1496 e del 1522 risulta fosse di proprietà di Niccolò dall’Amola e che del 1529 risulta appartenesse poi ai Castelli.
Nel 1548, addì 21 novembre – Giovanni Battista del fu Bartolomeo Tonelli comprava per L. 200 dai fratelli Alessandro e Camillo del fu Francesco Zenoli o Genoli (famiglia sopranominata Muletti) parte di una “Casa sotto S. Siro. confinante con Bartolomeo Mondini, Giovanni Basenghi e la Via pubblica”.
Nel 1588, addì 6 ottobre, Camillo del fu Chiaro Francesco Genoli e Francesco del fu Angelo Genoli, vendettero per L. 9.000 al Conte Cesare Lambertini il resto di detta Casa – come da rogito di Tommaso Passarotti e Vincenzo Orlandini. Nel quale rogito trovasi che essa confinava in allora “con istabili de’ Basenghi, con altri del compratore stesso, e con lo stradello di Belvedere di S. Gervasio” ossia Belvedere di S. Felice. Per quanto riguarda la famiglia Zenoli o Genoli, detti Muletti, vedasi il N. 1614 in Via Cavaliera a pag. 380.
Il Lambertini ampliò il proprio giardino con la parte posteriore di questo stabile, vendendone l’anteriore ad Antonio Maria del fu Marcantonio Basenglii per L. 3,508. 18. 11 – come risulta da rogito di Vincenzo Orlandini, in data 28 settembre 1589.
Nel 1590, addì 26 marzo, lo stesso Antonio Maria Basenghi comprava per L. 800 da Giovanni Battista del fu Bartotomeo Tonelli (resosi acquisitore nel 1548, come videsi superiormente) un “camino con camera attigua e cantina” che facevano parte di una Casa la cui parte anteriore era del Basenghi e la posteriore del Lambertini.
Nel 1697, addì 11 dicembre, Giulio Cesare Basenghi vendeva ad Antonio Francesco Rovinetti, o Ruinetti, una “Casa con Orto, Stalla ecc. sotto S. Gregorio e Siro” a conto della quale il Basenghi riceveva una Casa del Rovinetti medesimo situata nella parrcchia di S. Michele de’ Leprosetti, al canto fra Via Maggiore e Via di Gerusalemme presso la Casa dei Segni, oltre a L. 5,700 a pareggio – come da rogito di Giovanni Maria Pedini.
In seguito fu comprata dai Taruffi.
Il Galeati, a proposito di questo stabile, cosi si esprime: “Questo Casamento fu dello Stampatore Vittorio Benacci, poi de’ Basenghi, indi de’ Rovinetti ed ora è dei Taruffi”.