Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Tiresio, e fratelli, e figli del fu Francesco Foscarari vendono il 14 maggio 1451 al dott. Gio. d’Antonio Gozzadini alias da Novarra una casa che confinava la via pubblica, la chiesa di Santa Maria dei Foscarari, la piazzola esistente in detta casa, e i Foscarari venditori per L. 800. Rogito Pietro del fu Francesco Bruni. Fu apposta la condizione che il compratore non potesse fabbricare sopra la sponda del muro dalla parte posteriore di detta casa per non togliere la luce alla vicina.
1464 19 luglio. Il detto dott. Giovanni Gozzadini comprò da Troilo del fu Antonio Cuzzoni una casetta ad uso di stalla sotto Santa Maria dei Carrari con la metà della Cisterna nella via dei Toschi. Confinava i beni di detta Chiesa, Cristoforo Caccianemici per L. 100. Rogito Domenico del fu Antonio Amorini.
1484 1° ottobre. Rattifica del dott. Lorenzo del fu Francesco Gozzadini della vendita fatta ad Antonio del fu Girolamo Luna di una casa con stalla, e casetta nella parte posteriore della medesima posta sotto Santa Maria dei Carrari in confine dei beni di detta Chiesa, di Cristoforo Caccianemici, e di altri per L. 1107.14 d’argento, che erano L. 1200 di moneta corrente. Rogito Alessandro del fu Alberto Sala, e Alessandro del fu Cristoforo Bottrigari.
1516 4 luglio. La casa dei Luna sotto Santa Maria dei Foscarari confinava con Girolamo Pasi, ed Ippolito Fronti, e il 13 febbraio 1545 fu affittata per scudi 50 d’oro annui. Rogito Tommaso Maria Corriani. Confinava coi Caccianemici, la chiesa di Santa Maria dei Carrari. Nel 1593 9 febbraio passò ai Rondi trovandosi che Pompeo del fu Giacomo Rondi permutò con Antonio del fu Sigismondo Bocchi due case contigue con tre botteghe davanti, e di dietro in confine di strade da due lati, di una via vicinale, di Battista, ed altri dei Canobbi poste sotto la parrocchia di Santa Maria dei Foscarari contro un predio di tornature 36 1/2 nel Comune di Cento e di Budrio con promessa del Bocchi di pagare al Rondi L. 6000 entro un biennio per equiparazione della permuta. Rogito Vincenzo Stancari, e Marc’ Antonio Lamberti. In questo contratto pare che i Rondi l’avessero comprata dai Mainetti ma l’ esservi nominati gli Malnetti potrebbe essere in causa di confine.
Fallito Girolamo Bocchi come da giudizio iniziato nel Foro dei Mercanti nel aprile del 1618 si trova che il 20 maggio 1637 questa casa era delle monache della Santa che la vendettero a Giovanni Francesco Zagoni. Rogito Marco Melega. D. Vincenzo Matteo, Masio, e Girolamo fratelli e figli del fu Giacinto Gilioli la comprarono da Nicola del suddetto Francesco Zagoni il 13 luglio 1669 per L. 10,000. Rogito Filippo Carlo dal Chierico nel qual rogito si dice confinare con la via di Santa Maria dei Foscarari, coi beni di questa Chiesa, e con Bernardo Pezzi successore di Giuseppe Carlo Canobbi.
Nel 1733 continuava ad essere dei Gilioli e viene così descritta: due case contigue mediante il terzo piano poste sotto Santa Maria dei Foscarari. La maggiore confinava a levante, in parte la via Toschi, e in parte Girolamo Ragazzoni Pezzi, a ponente e cioè davanti la via Marchesana, a mezzodì l’altra casa di questa ragione, e a settentrione detto Pezzi. La piccola confinava in parte la via Toschi, e in parte Giovanni Pezzi, a ponente la via Marchesana, a mezzodì la canonica di Santa Maria dei Foscarari, e il sacrato di detta Chiesa. Per la morte del dottore e arciprete Vincenzo Matteo Gilioli passarono in usufrutto nel 1735 a Domenica Catterina Versi Gilioli, e poi in proprietà del dott. Floriano, e Barbara Maria fratelli. Ultimamente fu del dott. D. Benedetto Conventi già Vicario generale dell’Arcivescovo di Bologna, e Primicero di S. Petronio, che la risarcì, poi la lasciò per testamento al Capitolo della predetta Colleggiata.