Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Casa che del secolo XIV era dei Boccadiferro, ciò desumendosi dal testamento del nobil uomo Matteo di Filippo di Boccadiferro, fatto li 2 agosto 1362 a rogito Nicolò di Francesco dai Libri, nel quale dice d’aver casa grande ed altre annesse sotto la capella di S. Marino di Porta Nova.
Li 2 settembre 1622 fu concesso a Bonifacio Boccadiferri di demolire il portico della sua casa e di alzare il prospetto e dilatarlo, occupando piedi 2 e oncie 3 di suolo pubblico dalla casa dei Turroni verso mezzodì in lungheaza di piedi 4 e oncie 8, come da rogito di Giovanni Mazzi.
Questo ramo, che si diceva di Bonifacio, finì in Silvia di Bonifacio, morta li 4 febbraio 1687 in un suo casino fuori di porta S. Mamolo. Era di straordinaria pinguedine. Fu sepolta nella chiesa di Mezzaratta.
Furono eredi i Boccaferri da S. Domenico.
Li 11 ottobre 1643 Giovanni Boccaferri di Bonifacio vendette al dottor Pietro Poteri questo stabile posto sotto S. Marino, in confine della via pubblica che va verso S. Salvatore a oriente, della via di Porta Nova a mezzodì, della canonica di S. Marino e dei beni di Giovanni Locatelli a ponente, e di Sebastiano Gabrielli a settentrione. Pagato L. 18000. Rogito Giovanni Guglielmini.
Li 4 dicembre 1643 il detto Poteri, uomo di somma dottrina, la cedette a Barbara Preti Pastarini per L. 19000. Rogito idem.
Nel 1699 fu rifabbricata dai Pastarini, famiglia di mercanti di lana, discendente da Battista Montanari, alias Pastarini, il di cui figlio Gio. Battista fu fatto cittadino dì Bologna li 29 ottobre 1565.
Questa famiglia si estinse in Antonio Francesco di Gaspare Eusebio, trovato morto senza testamento li 26 aprile 1779.
1780, 20 dicembre. Elisabetta Baratti Arnoaldi compra dai conti Carlo Malvasia e da Ercole Orsi, eredi fidecomissari del fu Clemente Pastarini, dal senatore Antonio Grati Bugami, dalla contessa Camilla Grati Scarselli, e dalla contessa Olimpia Fontana Barbieri, eredi liberi e ab intestato del marchese Antonio Francesco Pastarini, il palazzo da S. Marino per L. 28500. Rogito Zenobio Teodori.