Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Residenza dell’arte dei bombasari composta di tre camere, una delle quali con cappella dedicata al loro protettore S. Gio. Battista. Confina a levante la strada, a ponente i beni del Capitolo di S. Pietro, a mezzodì la residenza dell” arte dei falegnami, a settentrione il conte Filippo Bentivogli.
I primi statuti di questa compagnia datano dal 1288, poi riformati nel 1336, 1377, 1569 e 1662. Fu unita a quest’ arte, quella dei pittori, dopo che questi ebbero fatto parte delle quattro arti, e della quale era massaro nel giugno 1399 Giacomo di Pietro pittore. L’unione suddetta ebbe luogo il primo gennaio 1570, e si trova che il primo luglio 1572 era Massaro Orazio Samacchini (*). I pittori si separarono dai bombasari il primo gennaio 1600, ed il loro primo Massaro fu Gio. Battista Cremonini (vedi via Toschi N. 1237). Dopo questa digressione si dice che i bombasarì, come arte, furon sciolti li 4 gennaio 1798.
Li 19 ottobre 1576 gli uomini dell’ arte dei bombasari e dei pittori uniti assegnarono a Teodora madre, e a Giuseppe figlio de’ Spiriti, una camera altra volta ad uso della congregazione dei drappieri posta nella Ruca anticamente detta della Sartoria Vecchia, o le Cimarie, lunga piedi 21, e oncie 6, larga piedi 12, e oncie 4, per L. 400. Rogito Achille Panzacchia.
1606, 14 Giugno. I bombasari, a cui erano uniti i pittori, avevano la loro residenza nelle Cimarie.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
S. Giovanni Battista.
Chiesa nella via delle Cimarie, dell’arte dei Bombasari.