Via Val d’Aposa
Da via Santa Margherita a via de’ Carbonesi.
Quartiere Saragozza.
Prima documentazione dell’odonimo: 1624 (Valle dell’Avesa).
Gli autori più antichi riservarono l’odonimo Val d’Aposa o Valle dell’Avesa non a questa via, ma al tratto settentrionale di via Tagliapietre (da via Urbana a via de’ Carbonesi).
Per lo Zanti la nostra via era identificata da Ponticello di Sant’Arcangelo, mentre il Banchieri divise la via in due tratti: un primo tratto da via Santa Margherita all’oratorio dello Spirito Santo (al numero 6 della via) che fu indicato con il nome di Via dal Spiritusant, mentre l’altro tratto, dall’oratorio dello Spirito Santo fino a via de’ Carbonesi fu indicato come Via d’Santa Cros.
L’Alidosi e l’Aretusi furono i primi ad assegnare a questa via il nome di Valle dell’Avesa.
Per il Mitelli questa era la Via degli Asini, odonimo riportato anche nel XVIII secolo dal Monari.
Il Salaroli indicò la via come Val dell’Avesa o Aposa1, ma elencò anche una Via dello Spirito Santo2 per il solo tratto da via Santa Margherita all’oratorio dello Spirito Santo (in accordo con il Banchieri).
Le lapidette del 1801 ufficializzarono Val d’Aposa per questa via, odonimo confermato dal Prontuario con via Val d’Aposa.
Il Guidicini3 scrisse che nel XIV secolo questa via era chiamata Via di Sant’Antonio di Padova.
Un rogito di Antonio Bertolotti del 21 febbraio 1667 nominò questa via come Contrada rincontro la Croce dei Santi4.
L’Aposa che qui passava prima del 10705 diede il nome attuale alla via, che preesisteva, ricalcando questa il tracciato di un importante cardine della Bononia romana.
Per l’odonimo Ponticello di Sant’Arcangelo si vedano le note su via Santa Margherita.
L’origine di Via dal Spiritusant o Via dello Spirito Santo è ovviamente legata al già menzionato oratorio dello Spirito Santo.
L’odonimo Via d’Santa Cros fu documentato dal Banchieri come se l’origine fosse nella croce affrescata di fronte all’oratorio dello Spirito Santo (cmenza da San Martin dalla Cros di Sant, e termina a una Santa Cros antiga d’Lucca d’pinta in sal mur, pr scontr un’Oratorio spiritual sott nom dal Spititusant) ma è più probabile che fosse stato originato dalla Croce dei Santi che era all’imbocco meridionale della via.
Al numero 5 della via c’era, fino dal XII secolo, una chiesa ed un ospedale dedicati a Sant’Antonio da Padova. Ciò generò l’odonimo Via di Sant’Antonio di Padova documentato dal Guidicini. Chiesa ed ospedale furono poi venduti al monastero di Santa Margherita nel 1594 e successivamente incorporati nel monastero stesso6.
Dell’odonimo Via degli Asini (che, secondo il Guidicini7, fu documentato anche nel 1715) non si conosce l’origine, anche se si può immaginare la antica presenza di stalle per asini.
1 Carlo Salaroli: op. cit., pag. 68.
2 Carlo Salaroli: op. cit., pag. 79.
3 Giuseppe Guidicini: Cose Notabili …, Vol. V, pag. 163.
4 Giuseppe Guidicini: ibidem.
5 Giuseppe Guidicini: Cose Notabili …, Vol. V, pag. 160.
6 Giuseppe Guidicini: Cose Notabili …, Vol. V, pag. 167-169.
7 Giuseppe Guidicini: Cose Notabili …, Vol. V, pag. 163.
Fonti
Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.
Alidosi: Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella città di Bologna, di Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi, pubblicato nel 1624).
Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell’Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.
Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.
Mitelli: Bologna in pianta, città del Papa, famosa pianta di Agostino Mitelli, pubblicata nel 1692.
Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.
Monari: Città di Bologna posta in pianta in esatta misura con la distinzione de portici che sono in essa, Pianta di Gregorio Monari, pubblicata nel 1745.
Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de’ suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).
Prontuario: Prontuario per la denominazione delle Piazze, Vie e Vicoli e per la numerazione delle case della città di Bologna attivate il 1° Luglio 1878 (Bologna, Regia Tipografia, 1878).