Via de’ Carbonesi
Da via d’Azeglio alla confluenza di via Barberia, via Val d’Aposa e via Collegio di Spagna.
Quartiere Saragozza
Prima documentazione dell’odonimo: 1583 (Trebbo de Carbonesi).
Pare che il percorso di questa via, assieme a quello delle vie Barberia e Farini fosse originato da una antica strada pedecollinare romana
Le lapidette del 1801 ufficializzarono il nome di Trebbo Carbonesi. Il Guidicini, nelle sue Cose Notabili, volle però precisare che il vero nome di questa via era Trebbo della Croce dei Santi1 (dalla Croce dei Santi un tempo presente nello slargo di fronte alla chiesa di San Paolo) ma anche Trebbo dei Torelli (dal nome della famiglia Torelli, che aveva le case in queste zone) o via della Croce dei Santi di Barbaria, come pure via dei Libri (prosecuzione di via dei Libri, uno dei tratti dell’attuale via Farini). Curiosamente nessuno di questi nomi (per quanto di significato estremamente evidente) è citato dagli altri autori.
Lo Zanti descrisse il Trebbo de Carbonesi, e così tutti gli altri autori, con le uniche eccezioni del Taruffi2 che considerò questa via come prosecuzione di Via Pia (unione di via Sant’Isaia e via Barberia) ed del Salaroli, che espose una situazione confusa, infatti descrisse, sì, la nostra via che comincia alla Croce de Santi fino in S. Mamolo come Trebbo de’ Carbonesi3, ma anche una via dei Santi4, che comincia in S. Mamolo dalla Chiesa di S. Giacomo de Carbonesi, e termina alla Croce de Santi da S. Paolo, che è la sempre la stessa nostra via. Inoltre, descrisse Barberia5 che principia dalla Nosadella verso la Saliciata di S. Francesco, e và dritto fino in S. Mamolo dalla Chiesa di S Giacomo de Carbonesi, includendo quindi la nostra via.
Con la riforma toponomastica del 1873/78 questa via divenne via de’ Carbonesi.
Come scrisse il Guidicini, trebbo era una località dove radunavansi operai ed artigiani, facchini, brentadori per aspettare lavoro, ed al Trebbo vi si univa il nome della famiglia che vi abitava più prossima. I Carbonesi avevano abitazioni in questa via dall’attuale numero 6 fino all’angolo con via d’Azeglio, dove era anche la chiesa di San Giacomo dei Carbonesi, soppressa nel 1806 e trasformata in abitazione civile tuttora esistente.
1Giuseppe Guidicini: Cose Notabili … Vol. I, pag. 203.
2Gianandrea Taruffi: op. cit., pag. 46.
3Carlo Salaroli: op. cit., pag. 67.
4Carlo Salaroli: op. cit., pag. 78.
5Carlo Salaroli: op. cit., pag. 4.
Fonti