Via della Selva Pescarola
Da via Francesco Zanardi, come prosecuzione di via di Bertalia, si reimmette in via Francesco Zanardi nei pressi del sottopasso della tangenziale.
Quartiere Navile.
Delibera podest. 25 giugno 1935.
Questa via è documentata nelle piante di Andrea Chiesa (1740 e 1762). Il suo percorso coincideva con quello attuale, a meno della confluenza settentrionale in via Francesco Zanardi (già via delle Lame) che oggi avviene immediatamente a sud della Tangenziale, mentre, prima della costruzione della Tangenziale, era nei pressi della confluenza di via del Traghetto.
Prima della delibera del 1935, questa via era tradizionalmente chiamata via del Molino di Pescarola, in quanto portava ad un molino (il cui edificio è tuttora esistente) sulla canaletta Ghisiliera o Pescarola.
Questo molino era evidentemente punto di riferimento importante in quanto era indicato anche nella pianta del Sacenti del 1698.
La delibera del 1935 ha voluto ricordare una silva Piscariola citata in un diploma di Berengario I databile a cavallo di XI e X secolo dopo Cristo.
Sicuramente la silva Piscariola del diploma di Berengario I è alla base della denominazione di Molino di Pescarola, di canaletta Pescarola, di Strada della Pescarola che dalla antica Strada delle Lame (oggi via Francesco Zanardi) raggiungeva la Strada della Beverara (oggi via Cristoforo Colombo). Per il percorso della antica Strada della Pescarola si veda via di Roveretolo.
Fonti
Sacenti: Camillo Sacenti, (perito pubblico); Senato di Bologna (dedicatario), All’ill.mo Senato di Bologna Camillo Sacenti perito publico la presente geografia del territorio bolognese in testimonio della sua servitù humiliss.te dedica e dona, 1681 di novo per le mutationi seguite ridotta al stato presente 1698.
Chiesa (1740): Benedetto XIV (dedicatario); Giuseppe Benedetti (inc.); Andrea Chiesa (dis.), Carta del bolognese per quanto esso si estende seguitamente dalle radici della collina sino al Modonese, Ferrarese, ed alla Romagna, 1732-1738. Stampata a Bologna nel 1740.
Chiesa (1762): Giuseppe Benedetti (inc.); Andrea Chiesa (dis.); Pietro Paolo Conti (committente); Giambattista Migliari (perito); Gaetano Rappini (inc.), Carta topografica di tutta la pianura del Bolognese cavata dalla carta da me Andrea Chiesa stampata dell’anno 1742, e in parte del Ferrarese, e del Ravegnano, desunta, rispetto alle valli di Marmorta, e di Argenta, dalla mappa giudicialmente fatta del 1739, e rispetto al restante, da dette valli fino al mare, dedotta dalla nuova carta fatta l’anno scorso 1761, d’ordine dell’e.mo sig. cardinale Pier Paolo Conti visitatore apostolico, 1762. Stampata a Cento nel 1762.
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