Via Pietralata
Da via San Felice a via Sant’Isaia.
Quartiere Saragozza.
Prima documentazione dell’odonimo: 1088 (petra lata).
L’odierna via Pietralata è l’unione di due antiche vie originariamente separate: Pietralata (da via San Felice a via del Pratello) e Via Nuova di Sant’Isaia (da via del Pratello a via Sant’Isaia).
L’odonimo Pietralata è antichissimo. Negli estimi 1296/1297 è documentato come Burgo, Contrata Pretalate. Sempre conosciuta come Pietralata (con poche insignificanti varianti: Preda Lata dello Zanti e dell’Aretusi, Predalata dell’Alidosi, Predalà del Banchieri, talvolta con un “via di” davanti, talvolta senza) è una delle poche vie il cui odonimo ha resistito indenne fino ad oggi, superando anche i cambiamenti del 1878.
L’Alidosi prima (pag. 24) ricordò un notaio Uguccio di Pietralata, documentato nel 1230, ed il Guidicini (IV, 90) ricordò un rogito del 1268 che cita il Borgo di Pietralata. Che Pietralata si riferisca ad una località in questa zone è certo grazie al documento del 1088 trovato dal Fanti (II,614) che tratta di un terreno nei pressi del monastero di S.Isaia iuxta stradam que periit a petra lata (ASB S.Stefano, 3/939,n.23).
Non si sa cosa fosse questa “pietra larga” (petra lata) che diede il nome alla zona.
La Via Nuova di Sant’Isaia fu chiamata anche Vestosina o la Vestosina (Alidosi, Aretusi, Salaroli e Origine). L’Alidosi, il Salaroli e l’Origine riportarono Vestosina come odonimo alternativo: Via Nuova detta la Vestosina per l’Alidosi ed il Salaroli, mentre l’Origine riportò Via Nuova di Sant’Isaia detta la Vestosina.
Il Guidicini nella sua Miscellanea (p.58) scrisse che questa via fu aperta nel 1584 (1585 per l’Alidosi, pag. 29), il che spiega facilmente l’odonimo Via Nuova, nuova rispetto a Pietralata, Pratello e Sant’Isaia.
Il Taruffi usò l’odonimo Via Nuova del Pratello, mentre per tutti gli altri la nostra via è la Via Nuova di Sant’Isaia.
L’odonimo Burgo, riportato dagli estimi 1296/1297 indica che si trattava di zona abitata risultato dell’espansione della città al di fuori della seconda cinta muraria. In tale senso la via era Nuova e lo specificativo di Sant’Isaia o del Pratello (Taruffi) è ovvio.
Per Vestosina, il Guidicini (II, 307) ci diede l’informazione decisiva: qui erano case della famiglia Vistosini, una della quali fu abbattuta per l’apertura della via avvenuta nel 1584 (questa è la ragione per cui lo Zanti descrisse la sola Pietralata da via San Felice a via del Pratello. Quindi fu la famiglia che diede il nome Vestosina alla via.
Nel 1874 questo tratto di via venne unificato a via Pietralata, dando luogo alla via Pietralata che oggi conosciamo.
Fonti
Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti pubblicato nel 1583.
Alidosi: Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella città di Bologna, di Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi, pubblicato nel 1624).
Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.
Taruffi: Antica fondazione della città di Bologna degnissima madre di studj, di Gianandrea Taruffi, pubblicato nel 1738.
Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.
Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de’ suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).
Origine: origine della denominazione delle 334 strade che compongono la città di bologna, di Goldini e C.. Pubblicato a Bologna nel 1843.
Estimi 1296/97: Atlante Storico delle città italiane. Emilia Romagna, 2 Bologna. A cura di Francesca Bocchi, pubblicato da Grafis, Bologna, 1995,1998 (contiene gli Estimi 1296/1297).
Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.