Via Parisio
Da via Toscana a via Torino.
Quartiere Savena.
Delibera Podest. 3 giugno 1933.
Il percorso di via Parisio è documentato nella pianta di Andrea Chiesa del 1762. Analizzando la cartografia esistente (in particolare la pianta austriaca del 1850 e quella IGM del 1884) appare chiaro che la nostra via era in realtà un piccolo stradello che, partendo dalla via Toscana, raggiungeva via Emilia Levante comprendendo l’attuale via Pontevecchio. Il percorso di quest’ultima via fu parzialmente modificato dalla costruzione della linea ferroviaria.
Il molino Parisio, all’angolo tra via Parisio e via Toscana, diede il nome alla nostra via. Tale molino fu documentato nel XV secolo come molino di Beldeporto, di proprietà della famiglia Lambertini (quella che diede i natali a Prospero Lambertini, papa Benedetto XIV). I Lambertini vendettero il molino agli Zani nel 1608. Lo stesso anno, il 22 dicembre 1608, due mesi dopo l’acquisto, Giovanni Zani diede in affitto il molino ai figli di Paride Marchi Parisi. Il molino cominciò ad essere chiamato da allora in poi molino de’ Parisi, o Parisio1.
1Erica Landucci: Il mulino dimenticato. Storia del Molino Parisio, Persiani, Bologna, 2017.
Fonti
Chiesa (1762): Giuseppe Benedetti (inc.); Andrea Chiesa (dis.); Pietro Paolo Conti (committente); Giambattista Migliari (perito); Gaetano Rappini (inc.), Carta topografica di tutta la pianura del Bolognese cavata dalla carta da me Andrea Chiesa stampata dell’anno 1742, e in parte del Ferrarese, e del Ravegnano, desunta, rispetto alle valli di Marmorta, e di Argenta, dalla mappa giudicialmente fatta del 1739, e rispetto al restante, da dette valli fino al mare, dedotta dalla nuova carta fatta l’anno scorso 1761, d’ordine dell’e.mo sig. cardinale Pier Paolo Conti visitatore apostolico, 1762. Stampata a Cento nel 1762.
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