Via de’ Giudei
Da piazza di Porta Ravegnana a via Canonica.
Quartiere San Vitale.
Prima documentazione dell’odonimo: 1635 (Zudiè).
Le notizie più antiche su questa via vengono dal Guidicini (II, 256) che affermò che il suo antico nome fu via di San Marco, dall’omonima chiesa parrocchiale che era all’attuale numero 2 di piazza di Porta Ravegnana, tra questa via e via Zamboni.
Un rogito del 9 luglio 1358 nomina questa via come via dei Garisendi.
Altri rogiti del 1530 e del 1572 la citano rispettivamente come Bell’Andare e Belvedere.
Un ulteriore rogito del 1639, anche questo riportato dal Guidicini, nomina questa via Contrada di Reano.
Via dei Garisendi trova la sua ragione nella vicinanza delle case (e torre!) della famiglia Garisendi.
Per Bell’Andare e Belvedere, credo che questi odonimi per antifrasi indicassero luoghi tutt’altro che belli da vedere o da inoltrarvisi. La vicinanza del pellatoio per i maiali, e del torrente Aposa che scorreva scoperto nei paraggi e che serviva per fare defluire gli scarti maleodoranti del pellatoio stesso sicuramente rendevano questa via e la vicinissima via dell’Inferno luoghi tutt’altro che piacevoli.
In effetti l’Alidosi (seguito dal Salaroli) chiamò con il nome Inferno non solo l’attuale via dell’Inferno, ma anche questa via aggiungendo che era chiamata anche Ghetto degli Hebrei (per il Salaroli: Giudea, Ghetto degli Ebrei o dei Giudei).
Il ghetto fu creato in queste strade nel 1566, ma l’odonimo Inferno era già documentato nel 1487, quasi un secolo prima (Guidicini, II, 294), smentendo le ipotesi fatte da tanti, ovvero che la ragione di Inferno fosse da trovare nella presenza degli ebrei.
Non vi è dubbio alcuno che il ghetto abbia originato il nome di questa via.
Nel 1636 l’Aretusi riportava ancora l’antico odonimo di via di San Marco affiancandolo al nuovo: Giudei.
Il Banchieri descrive con un titolo solo sia la via de’ Giudei, sia la via dell’Inferno (Int i Zudiè, e Infern) aggiungendo che adess al si esercita la gustosa art Cizzalardonica dal Trippar, confermando che l’attività del pellatoio influenzava (ed ammorbava) entrambe le vie.
Le Lapidette del 1801 consacrarono Giudei, mentre il Prontuario, generato dalla riforma toponomastica del 1873-78, aggiunse il via, come di consueto: via dei Giudei, per arrivare a noi (delib. cons. 16 aprile 1949) pressoché uguale: via de’ Giudei.
Fonti
Alidosi: Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella città di Bologna, di Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi, pubblicato nel 1624).
Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell’Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.
Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.
Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.
Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de’ suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).
Prontuario: Prontuario per la denominazione delle Piazze, Vie e Vicoli e per la numerazione delle case della città di Bologna attivate il 1° Luglio 1878 (Bologna, Regia TIpografia, 1878).
Avogaro: Contributo onomastico alla corografia di Bologna antica, di Carlo Avogaro, in “L’Archiginnasio”, Bologna, XVIII(1923) e XIX(1924).