Via Gerusalemme
Da Strada Maggiore a via Santa.
Quartiere Santo Stefano.
Prima documentazione dell’odonimo: 1692 (Gierusaleme).
Un documento del 12901 descrive una divisione di proprietà immobiliari della famiglia Gozzadini positas in Strata Maiori, juxta stratam publicam, et juxta viam novam que vocatur Gerusalem. La famiglia Gozzadini ebbe abitazioni2 in Strada Maggiore, presso l’attuale numero 25, che è proprio all’angolo con via Gerusalemme, dalla parte di levante.
La proprietà comprendeva anche una torre e venne divisa in due parti: una comprendeva la torre stessa, il portico grande con balcone, una corticella ed alcune case verso il portico grande, che era dal lato di Strada Maggiore; la seconda parte comprendeva la curia, la domus vetus che fu già di Brandelisio Gozzadini ed arrivava fino alla viam Novam que vocatur Gerusalem, il che fa pensare che tale via Nova non fosse l’attuale via Gerusalemme, ma via Santa.
In effetti la nostra via Gerusalemme fu chiamata Via Santa dallo Zanti e dal Banchieri, mentre l’Alidosi e l’Aretusi la chiamarono Bettania. Gerusalemme invece fu usato da questi quattro autori per l’attuale via Santa.
Quindi sembra avvenuto uno scambio di nome tra via Gerusalemme e via Santa.
Lo scambio di nome tra le due vie fu fatto dal Mitelli nel 1692 che assegnò alla nostra via il nome Gierusaleme.
La pianta di Monari-Laghi confermò lo scambio riportando Gierusalem.
Il Taruffi3 nel 1738 confermò Gerusalemme per questa via, ma introdusse Betlemme per l’attuale via Santa.
Gregorio Monari si avvide dell’errore, che corresse nella pianta pubblicata nel 1745. Evidentemente il nome più consueto era Via Santa, perché così venne indicata anche nella Tontina Mista, che, essendo associata ad un progetto per l’illuminazione di Bologna, doveva necessariamente riportare i nomi delle vie in maniera chiara e senza ambiguità.
L’errore del Mitelli fu però ufficializzato con le lapidette del 1801, confermato come via Gerusalemme nella riforma toponomastica del 1873-78 e come tale arrivato a noi.
Il Guidicini4 affermò che il nome vero della nostra via era Bettania, come riportato da Alidosi ed Aretusi, ma non documentò questa affermazione, il che ci lascia supporre che egli abbia attinto proprio da queste fonti.
L’Alidosi5 affermò che questa via era chiamata in antichità Via Salaria, odonimo di incerta origine e addirittura reputato un errore dal Fanti6.
Lo scambio di nome tra due vie fu fenomeno tutt’altro che raro in assenza di odonomastica ufficiale.
Via Santa perchè porta ad un importante luogo di culto (come il caso di Via Santa di San Domenico, oggi via Rolandino). Per approfondimenti si vedano le note su via Santa.
Il gruppo stefaniano era noto in antichità coma Sancta Ierusalem, in quanto fu costruito, integrando templi preesesitenti, cercando di replicare il Santo Sepolcro di Gerusalemme. Da ciò è evidente che l’origine dell’odonimo Gerusalemme sia nella Sancta Ierusalem a cui la via portava.
Per quanto riguarda Bettania, il riferimento a Betania, località vicino a Gerusalemme e ripetuta più volte nei Vangeli (La resurrezione di Lazzaro avvenne a Betania) fatto dal Pietra7 sembra ipotesi credibile, malgrado lo scarso entusiasmo dimostrato dal Fanti8. Così come c’era il Monte Oliveto (San Giovanni in Monte), la Valle di Giosafat (nella confluenza tra via Farini e via Santo Stefano) ed anche la Betlemme del Taruffi, come abbiamo visto sopra, una Betania nei paraggi appare assolutamente credibile.
1Giovanni Gozzadini: Delle Torri gentilizie …, docum. 180, pagg. 676 e 677.
2Giuseppe Guidicini: Cose Notabili … Vol. III, pagg. 57 e 58.
3Gianandrea Tariffi, op. cit., pag. 70.
4Giuseppe Guidicini: Cose Notabili … Vol. II, pag. 231.
5Giovanni Nicolò Pasquali Alidosi: Nomi delle strade …, pagg. 12 e 30.
6Mario Fanti: Le Vie di Bologna…, pag. 399.
7Giulio Cesare Pietra: op. cit., pag. 241.
8Mario Fanti: ibidem.
Fonti