Via Bassa dei Sassi
Da via Enrico Mattei a via del Fresatore.
Quartiere San Donato San Vitale
Delibera podest. 3 giugno 1933
Via Bassa dei Sassi fino a poco tempo fa si estendeva a nord comprendendo l’attuale via Francesco Fantoni, arrivava a Quarto Superiore, seguiva l’attuale via Giuseppe Ceri, poi l’ultimo tratto di via Leonida Bertolazzi immettendosi infine in via San Donato.
La creazione del polo industriale Roveri 1 alla fine del XX secolo divise via Bassa dei Sassi in due tronconi, rendendo necessario, come auspicò il Fanti (I, 162), l’assegnazione nel 2000 dei nuovi nomi appena elencati.
Questa via risulta documentata con il suo percorso da via San Vitale (ora via Enrico Mattei) a via San Donato nelle piante di Andrea Chiesa del 1740 e del 1762, così come si trova documentata anche l’estensione a sud, oggi compresa nelle via Tommaso Martelli e Due Madonne. Nella pianta del Facchini della seconda metà del XIX secolo è documentata con il nome di via Bassa, ma il Fanti (ibidem) asserisce che il nome di Via Bassa dei Sassi era già documentata nel XVII secolo.
La vicinanza di una via Larga fa pensare che l’origine dell’odonimo via Bassa dei Sassi sia da ricercarsi nelle caratteristiche fisiche della via, come effettivamente il Fanti confermò, osservando che era “bassa” rispetto al terreno a sud di via San Vitale, e sassosa.
Fonti
Chiesa (1740): Benedetto XIV (dedicatario); Giuseppe Benedetti (inc.); Andrea Chiesa (dis.), Carta del bolognese per quanto esso si estende seguitamente dalle radici della collina sino al Modonese, Ferrarese, ed alla Romagna, 1732-1738. Stampata a Bologna nel 1740.
Chiesa (1762): Giuseppe Benedetti (inc.); Andrea Chiesa (dis.); Pietro Paolo Conti (committente); Giambattista Migliari (perito); Gaetano Rappini (inc.), Carta topografica di tutta la pianura del Bolognese cavata dalla carta da me Andrea Chiesa stampata dell’anno 1742, e in parte del Ferrarese, e del Ravegnano, desunta, rispetto alle valli di Marmorta, e di Argenta, dalla mappa giudicialmente fatta del 1739, e rispetto al restante, da dette valli fino al mare, dedotta dalla nuova carta fatta l’anno scorso 1761, d’ordine dell’e.mo sig. cardinale Pier Paolo Conti visitatore apostolico, 1762. Stampata a Cento nel 1762.
Facchini: Carta topografica della provincia di Bologna, seconda metà sec. XIX, disegnata e incisa da Lodovico Facchini. Dalla Cartografia Storica Bolognese della Biblioteca Digitale dell’Archiginnasio di Bologna.
Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.