I Felicini ebbero il Senatorato nel 1506. Vennero così chiamati per un Felicino venuto da Milano. Nel 1600 erano talmente ricchi, che la loro ricchezza era divenuta proverbiale, ma negli ultimi tempi si trovavan ridotti a mal partito. Dai Felicini si crede ne venissero gli Spreti di Ravenna. Ebbero sepoltura e cappella nella Misericordia. La chiesa del Corpus Domini fu da essi fabbricata nel 1478 e vi ebbero sepoltura. Un’eredità Felicini passò ai Sega. Furon fatti conti da Urbano VIII nel 1626. Ebbero la contea della Barisella, che gli fu tolta da Clemente VII nel 1532. Ebbero beni a S. Giovanni in Triario, a S. Martino, a Soverzano, e palazzo a Ceretolo con vasti possedimenti, che Angela di Lodovico Felicini lasciò in eredità al conte Orazio Boschetti suo marito II palazzo vecchio Felicini è quello che poi fu dei Fibbia, indi del marchesi Fabbri, l’ultimo da loro posseduto l’ebbero da S. Salvatore, siccome dicemmo nella via Barbaziana. Le prime case dei Felicini furono nella corte di Sani’ Ambrogio presso le case degli Oddofredi, e vi abitò Ardizzone di Guido da Milano nel 1257.