Questa famiglia ebbe la metà della contea di Coenzio, colle giurisdizioni di caccia e pesca sul Parmeggiano nel 1598.
Ebbe il marchesato di Viannino nel 1586.
Aveva sepoltura e capella in S. Gregorio.
Ebbe il senatorato nel 1586.
Marchese Alessandro del marchese Lodovico senator V.
Marchese Cesare, senator I, figlio di Antonio Titta di Trento, e di Antonia Dalla Noce sorella d’ Innocenzo IX, fu generale di Santa Chiesa, e senatore in luogo di Egidio Foscarari. Sposò Giovanna Sampieri.
Marchese Filippo del marchese Cesare, senator II, entrò senatore in luogo del padre. Morì li 4 agosto 1599, e fu sepolto in S. Gregorio.
Marchese Lodovico, primogenito del marchese Cesare, senator III, fu eletto ambasciatore straordinario ad Urbano VIII per prestargli obbedienza a nome della città di Bologna. Fu inviato di Ranuccio I Duca di Parma a Filippo IV Re di Spagna. Morì essendo ambasciatore di Bologna residente a Roma. Fu uomo accreditato per senno e valore, accademico gelato detto l’Irrigato, mastro di campo nel torneo intitolato Amore prigioniero in Delo dato nel 1628, e nell’ altro fatto nel 1632. Fu marito di Violante dei principi di Coreggio. Li 22 giugno 1606 andò a Parma a maritarsi accompagnato da Pier Maria Scappi suo cugino, da Vincenzo Marescalchi e da altri notabili cittadini. Lì 10 febbraio 1607 arrivò a Bologna Violante figlia di Alessandro Austriaco da Coreggio, che fu incontrata dai cavalleggieri e da quasi tutta la nobiltà. Per cinque giorni si fecero feste e banchetti, si piantò la lizza avanti il palazzo Facchinetti, e i cavalieri vi fecero, una giostra al rincontro con bellissime livree. Ebbe in dote la metà della contea di Coenzio nel Parmeggiano, colla giurisdizione della caccia e pesca; l’altra metà di detta contea fu assegnata al conte Alberto Canossa marito della sorella di detta Violante. Nel 1603, essendo stato il Senato di Bologna invitato dal Gran Duca Ferdinando I alle nozze del principe Cosimo suo figlio, elesse per ambasciatore il senator Facchinetti, che partì li 14 ottobre 1608 con gran treno. Nel 1615 fu con Andrea Bovi eletto dalla nobiltà bolognese mastro di campo della festa e torneo dato nella sala del Podestà li 2 marzo di detto anno.