Gli Ariosti sembra che vengano da Riosto luogo nel Bolognese, di cui molti credono che ne siano stati i proprietari.
Un ramo abitò in Ferrara, da cui discese il famoso poeta Ariosto. Nell’ Archivio esiste un documento che prova che furon padroni del castello di Riosto. La loro torre era rimpetto alla porta della Metropolitana, e fu atterrata nel 1735 per la fabbrica del nuovo Seminario. Furono signori di S. Martino in Soverzano e di S. Prospero, e la giurisdizione di detto S. Martino la comprarono dai Caccianemlci, e poi la rivendettero ai Manzoli, ritenendo però il giuspatronato della chiesa di detto luogo.
Un ramo Ariosti abitava rimpetto a S. Pietro, ove si è detto esservi stata la sua torre. Questo ramo si estinse, e il palazzo e la torre furono comprati dal Seminario. II detto ramo possedeva beni a Viadagola, S. Donino, e a Granarolo.
Erede di questo ramo ne fu il conte Filippo Ariosti nel 1694 del ramo che abitava in capo a Galliera. Nel 1283 comprarono case sotto S. Pietro Maggiore. Nel 1498 erano della parrocchia di S. Pietro, e possedevano in Pianoro.
Un ramo Ariosti abitava in Strada Castiglione, terminato il quale passo l’eredità all’ unico ramo esistente. La loro casa in Strada Castiglione fu poi comprata dai Zagnoni, ed era posta fra la casa dei detti Zagnoni e quella dei Poeti. Pochi anni sono fu atterrata e incorporata nella nuova fabbrica del marchese Zagnoni.
Alessandro di Lorenzo Ariosti, preso dai banditi nel 1591, marito di Catterina Foscarari, è detto senatore, ma è un errore.
Il conte Annibale del conte Filippo morì etico li 26 giugno 1700 in casa di Lucrezia Scappi sua avola, e con luì si estinse questo ramo. Rimasero due sorelle, una monaca nella Trinità, l’altra in disposizione di monacarsi. Nei fidecomessi successe l’altro ramo abitante in Strada Castiglione, del conte Ugo e fratelli, e del resto furono eredi la madre e le sorelle.
Conte Corradirio del conte Nicolò, senator IV, fu marito di Virginia Bianchi, Li 9 dicembre 1701 ebbe lo sfratto per causa di alcune parole dette contro un cavalleggiero, che la sera antecedente volle impedirgli di stare in scena alla commedia. Nel 1708 fu capitano di una compagnia al servizio di N. S. Li 8 gennaio 1711 ebbe una sfida col cav. Beroaldi, che poi non ebbe luogo. Nel 1727 fu fatto senatore. Morì li 17 novembre 1762 in età di anni 80, e fu sepolto in S. Pietro. Sua moglie morì li 28 febbraio 1780.
Cristoforo di Rinaldo, senator I, marito di Leonora Pasi, fu senatore dei 21 creati a vita da Paolo II. Morì nel 1471.
Lorenzo di Rinaldo Ariosti, senator III, fu marito di Dorotea Ghisilieri, poi di Ginevra Fantuzzi. Nel 1507 fu confinato a Cesena per segni dati con fuochi dalla torre Asinelli ad Annibale Bentivogli, e per averlo introdotto con cento uomini d’armi e 25 cavalli leggieri, rompendo la porta di S.Felice. Nel 1508 fu condottiero di 2000 fanti. Fu chiuso in Castel Sant’Angelo per aver congiurato contro il governo della chiesa. Nel 1511 fu liberato, fatto capitano di 200 fanti, e rimesso senatore.
Nicolò del conte Corradino, senator V, fu marito di Elena Tortorelli.
Rinaldo di Cristoforo Ariosti, senator II, fu marito di Antonia Lodovisi. Da Giovanni II Bentivogli fu posto alla difesa di Cento. Fu escluso dal Senato dal popolo, poi rimesso da Giulio II, ma poco dopo cacciato di nuovo.