Geremia d’ Angelello che fioriva nel 1294, e che nella lunga sua vita non tralasciò di ammassare ricchezze fu quello che ingrandì questa famiglia, la quale divisa in più rami, si estinse in diverse epoche e l’ultimo ne fu quello che qui abitava, il quale terminò nel senatore Angelo Maria di Giovanni Filippo morto il 10 aprile 1689. Nel suo testamento 23 aprile 1685 rogito Marco Marabini aperto il giorno stesso della sua morte dopo molti legati lasciò usufruttuaria Dorotea d’Ottavio Malvezzi, e dopo la di cui morte ordinava che fosse estratto a sorte uno dei figli di Lucio Malvezzi di lui cognato coll’ obbligo di abitare il suo palazzo, prendere il cognome Angelelli, e addottaro lo sue armi.
Achille del marchese Neri Angelelli nato Malvezzi, senatore decimoprimo in Elena Monteceneri vedova Dolfi, morì la notte del 13 gennaio a ore 9 1/2.
Alberto di Andrea capitano, e senatore. Nel 1552 aveva comando nell’armata di Carlo V in Italia sotto D. Ferrante Gonzaga, quale nel ritirare le sue genti dalla guerra di Parma lo pose con 200 fanti a guardia di Colorno. Paolo IV lo fece castellano della Rocca di Perugia, e generale della cavalleria di quella città. Poi fu governatore delle armi in Romagna, consigliere di guerra dei Veneziani con 100 scudi al mese.
Fu senatore quarto in luogo di Giovanni Battista Sampieri e sposò Gentile Serpa. Entrò senatore li 20 novembre 1564. Nel 1570 fu sopraintendente alla fabbrica della fortezza fatta a Castel Franco d’ordine di Pio V, morì l’8 settembre 1572 essendo capitano, senatore, e barone dell’imperatore. Fu molto stimato da Guidobaldo duca d’Urbino ed il suo senatoriato passò ad Angelo suo fratello.
Andrea di Cristoforo senatore secondo dott. di legge si addottorò con gran pompa li 20 settembre 1507. Fu del collegio de’ Giudici canonico e civile — lettore, e ambasciatore a Clemente VII in Orvieto. Sposò Giovanna Castelli, e Smeralda Gozzadini. Era della parrocchia di S. Tommaso della Braina. Mori li 17 novembre 1541 d’anni 57, e mesi 7. Fu sepolto nei Servi.
Andrea di Giovanni fu senatore ottavo accademico dei torbidi e detto l’ Esercitato, senatore nel 1624 in luogo di Giovanni Francesco suo fratello ed ucciso sul finir del 1623. Sposò Cristina Duglioli figlia unica di Girolamo Duglioli e fu ucciso l’8 settembre 1643.
Angelo Maria di Andrea entrò senatore il 17 settembre 1574 in luogo del capitano Alberto suo fratello. Senatore quinto. Fu dott. di leggi nel 1578, e fece codicillo nel 1589. Accademico Torbido detto l’affidato. Armeggiò nel Torneo l’anno 1628. — Fu l’ultimo di sua stirpe, e instituì erede uno dei figli di Giovanni Malvezzi suo cognato da estrarsi a sorte con obbligo di portare il cognome Angelelli. Il detto testamento è dei 28 aprile 1685 rogito Marco Marabinni. Fu pubblicato il 10 aprile 1689.
Cristoforo d’ Andrea dott. di leggi, e senatore. Nel 1560 fu con Tommaso Cospi, e Paolo Poeti Senatori ambasciatore a Roma a Pio IV per rallegrarsi della sua assunzione. Si addottorò nel 1536. Fu lettor pubblico del Collegio civile, e canonico. Sposò Leona Malvezzi. Fu senatore terzo. Entrò senatore nel 1558 in luogo di Floriano Malvezzi Caccialupi. Morì il 6 settembre 1563, e il suo senatoriato passò a Marc’ Antonio Volta.
Francesco di Andrea senatore decimo marito d’Olimpia Naro, andò a levar di Francia la moglie del Connestabile Colonna. Fu cav. generoso, cortese, e dava speranza di grandi avanzamenti, ma fu ucciso da Rinaldo Bovi senatore per privata inimicizia, e la sua morte fu vendicata dai Marescotti. Ferito il 15 febbraio morì il 16 l’ anno 1663. La sua casa era nella piazza Calderini, già dei Lucchini, poi per eredità dei Zambeccari. — Era propriamente del ramo di Cristoforo, e d’Achille, da cui passò a Francesco.
Giovanni d’ Achille senatore VI marito d’ Isabella di Carlo Ruini nel 1602 con dote di scudi 8,000 molto eccedente in quei tempi. Fu generoso dato alle Giostre, Tornei, e versato nelle lettere. Comprò la casa Lucchini nella piazza dei Calderini per L. 70,000, e in conto diede la sua rimpetto ai Servi. Nel 1610 fu spedito dal Senato a Roma. Li 17 novembre 1615 partì per Roma dove era stato eletto ambasciatore in luogo di Silvio Albergati. Mori li 2 aprile 1623, fu uomo virtuoso di bellissime, e buonissime qualità, amato molto da tutti. Fu sepolto nei Servi con grandissima pompa funebre con catafalco bellissimo. Ebbe il senatoriato Giovanni Francesco suo fratello secondo il Guidotti, e secondo il Dolfi suo figlio.
Giovanni Francesco di Giovanni senatore sesto fu ucciso in rissa da Giovanni Galeazzo Rossi li 27 dicembre 1623. Ebbe il Breve il 15 aprile 1623.