Origine di Bologna

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Via Cesare Battisti 9 (N.1218)

Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
1564, 19 dicembre. Concessione a Vincenzo Fantoni, o Frontoni, di atterrare un muro curvo nella di lui casa sotto S. Marino fra i Rimondini e i Boccaferri.
Li 11 gennaio 1572 questa casa fu poi venduta dal detto Fantoni al senatore Giovanni del fu Filippo Pepoli per L. 12000. Rogito Sebastiano Campeggi. Nello stesso contratto vi furon comprese due case piccole nella via dei Gombruti, in confine degli eredi di Giulio Caccianemici e della casa grande, la quale confina colla via di S. Salvatore, con Bartolomeo Lambertini e con Bonifazio Boccaferri.
Dal Pepoli passò ai Turroni, e Giacomo Turroni, li 20 agosto 1608, diede memoriale al Senato per fabbricare la facciata della sua casa fra S. Salvatore e via Barbaria (o piuttosto Volta dei Barberi).
Li 13 novembre 1627 Ulisse del fu Annibale Turioni e Catterina Nusi sua moglie vendettero a Sebastiano del fu Nicolò Gabrielli la metà di una casa grande e di tre casette poste sotto S. Marino nella via detta di S. Salvatore e in quella dei Gombruti, per L. 12000. Rogito Gio. Paolo Gotti.
1622, 26 settembre. Assegnazione fatta da Ulisse del fu Annibale Turroni, a Catterina del fu Sebastiano Nusi, di una casa grande sotto S. Marino, che confina colle vie pubbliche, col conte Bonifacio Boccaferri, con Giovanni Locatelli e Virgilio Ghisilieri. Rogito Orazio Montecalvi.
1627, 16 novembre. Laura del fu Orazio Vignati, vedova di Giacomo Turroni, come madre e tutrice di Annibale, Vincenzo ed Orazio Turroni, di lei figli, vende l’altra metà al suddetto Gabrielli per L. 14000. Rogito Gio. Paolo Gotti.
Quelli della famiglia Gabrielli dicesi che anticamente si chiamassero di Madonna Bologna, ed anche dei Drappieri. Bonaventura di Cambio fu Anziano del 1287.
Visse per un tempo in grande splendore, poi si estinse infaustamente li 22 febbraio 1655 nei conti Antonio e Nicolò Carlo fratelli, figli del fu Sebastiano, uccisi con arcbibugiate in questa stessa loro casa mentre giuocavano al Trucco da tavola col notaro Domenico Giordani.
L’ eredità Gabrielli passò ai Malvasia in causa di Ginevra di Sebastiano Gabrielli, moglie di Cesare del conte Antonio Galeazzo Malvasia. In marzo del 1669 Alessandro Guicciardini la comprò con altre due case dal conte Giuseppe Michele Malvasia.
Li 14 aprile 1708 il dottor Giovanni Antonio Guicciardini la vendette all’abbate Gioachino Andreozzo. Rogito Valerio Felice Zanatti Azzoguidi. Questi li 8 giugno 1708 dichiarò che l’acquisto per L. 48090 delli 14 aprile p. p. l’aveva fatto a comodo e con denari della marchesa Barbara Scappi Lambertini.
Il marchese Egano del senator Cesare Giuseppe la rifabbricò. Dopo la di lui morte, seguita improvvisamente li 21 maggio 1712, la sua eredità passò per due terzi ai Ranuzzi, e per l’altro terzo al cardinal Prospero Lambertini, i quali vendettero questo stabile al marchese Antonio Bolognini Amorini per L. 34566, 13, 4, li 27 gennaio 1739. Rogito Agostino Antonio Pedretti.
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