Origine di Bologna

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Berretta Rossa (Via)

Via Berretta Rossa
Da via Emilia Ponente a via Giovanni Segantini.
Quartiere Reno.
Delibera podest. 25 giugno 1935.


Questa via oggi si ferma su via Giovanni Segantini ma, prima dell’apertura dei viali Sandro Pertini e M.K. Gandhi, raggiungeva via della Certosa, percorrendo le attuali vie Ivo Lollini e Aldo Cividali. Con questo percorso la via è documentata nella pianta di Andrea Chiesa del 1740.
La Guida documenta la nostra via come Stradello che dal Cimitero mette alla via San Felice.
Non ci sono elementi per affermare che il toponimo Berretta Rossa sia documentato prima del 1850 (Fanti, I, 187).
Case Berretta Rossa è, nella pianta del Facchini, un gruppetto di case oggi scomparse e che si trovava nei pressi della prima curva ad angolo retto che la via faceva verso sinistra, partendo da via Emilia Ponente.
Che siano le case ad avere dato il nome è probabile (piuttosto che il viceversa). Quale sia il significato di Berretta Rossa non è chiaro. Una tradizione orale riportata dal Fanti (ibidem) asserisce che la berretta di colore rosso faceva parte del modo di vestire dei birocciai che in gran numero qui avevano stanza.


Fonti

Chiesa (1740): Benedetto XIV (dedicatario); Giuseppe Benedetti (inc.); Andrea Chiesa (dis.), Carta del bolognese per quanto esso si estende seguitamente dalle radici della collina sino al Modonese, Ferrarese, ed alla Romagna, 1732-1738. Stampata a Bologna nel 1740.
Guida: Guida del Forestiere per la città di Bologna e suoi sobborghi, di Girolamo Bianconi, pubblicata a Bologna presso Riccardo Masi nel 1826.
Facchini: Carta topografica della provincia di Bologna, seconda metà sec. XIX, disegnata e incisa da Lodovico Facchini. Dalla Cartografia Storica Bolognese della Biblioteca Digitale dell’Archiginnasio di Bologna.
Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.

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