Origine di Bologna

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Pederzani

Nel 1662 questa famiglia comprava da Vincenzo e fratelli Prandi, per lire 8,322. 10 una Casa da S. Colombano dalla quale nel 1746 risulta ritraesse un’ annua pigione di lire 230.
Nel 1663, compravano i Pederzani, per L. 8,700, la Casa dei Savoia situata in Via del Poggiale, di fronte alla chiesa di S. Giorgio, circa la quale si ha memoria che nel susseguente secolo era affittata per l’ annua pigione di L. 225.
In seguito i Pederzani andarono ad abitare una Casa al canto fra Borgo della Paglia e Via S. Donato, loro pervenuta dai Fungarini , i quali nel 1732 l’ assegnavano ad Antonio Pederzani per lire 14,000 e in acconto di un debito di L. 20,800 che avevano verso di lui.
La stessa Casa (N. 2838) dai Pederzani fu poi venduta a Lorenzo Conti di Castel S. Pietro che la pagò L. 15,000, somma da essi erogata nell’ acquisto della Casa dei conti Fava in Via S. Vitale, dei quali era stato erede l’Ospedale della Morte che loro ne fece la vendita.
Ciò accadeva nel 1746. Questa famiglia ebbe l’ eredita dell’avvocato Floriano Bertelli perchè una di lui figliuola aveva sposato Luigi d’ Antonio Pederzani. Tale eredità consisteva nella Casa dei Bertelli in Via de’ Gombrutti di faccia alla Casa de’ Beccadelli, nonchè nei poderi detti del Borgo e di Olmetola con un bel palazzetto, un Casino ad Arcoveggio, altri casamenti in Bologna e diversi poderi di montagna.
I Pederzani avevano una possessione a Marano, proveniente dalla dote di Lucrezia di Giovanni Battista Rampionesi, moglie ad Antonio Pederzani, la qual dote ammontava a L. 25,000.
Avevano altresi due poderi a Villanova da Mercantonio Pederzani venduti poi ai marchesi Marsili-Rossi che per tale acquisto pagavagli come frutto del capitale l’ annua somma di L. 528.
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