Origine di Bologna

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Fantuzzi

La pagina contiene probabilmente errori (non segnalati però dal Breventani) dato che alcune date non sembrano coerenti. Da verificare, per quanto possibile.

Fantuzzi. Si crede che i Fantuzzi, oriondi di Treviso, venissero a Bologna col cognome Fabbri, e che abitassoro ne’ primi anni nel territorio Bolognese ed acquistassero ampi terreni in quella parto ove è il Comune perciò anche detto Cà de’ Fabbri. Quando vennero a Bologna le prime loro case erano in faccia alla chiesa di Santa Maria della Mascarella appunto per avere fuori di quella porta i loro beni. Perciò quasi tutte le famiglie de’ Fabbri sì della Barisella che dei contorni restate colà, o venute poi a Bologna si credono consorti coi Fantuzzi, i quali sembra prendessero il cognome Fantuzzi da un Fantuzzo Fabbri di Guido. Avevano ancora possedimenti e case a Minerbio, Altedo e contorni che sono parte delle antiche loro proprietà. Appartennero alla fazione della Chiesa, poi alla Scacchese contro ai Maltraversa, e nel 1511 furono uniti coi Castelli, Volta, e Grassi contro i Bentivogli. Nel 1506 ebbero il Senatorato. Un ramo proveniente da Antonio di Giovanni passò a Ravenna nel 1449. Un’eredità Fantuzzi l’ebbero i Nanni, perciò furon detti Nanni-Fantuzzi, e questi essendosi estinti la proprietà tornò ai Fantuzzi con quella dei Nanni. Avevano cappella in S. Giovanni in Monte, ed in S. Martino Maggiore, poi sepoltura in S. Jacopo. Esisteva una cronaca detta Fantuzza che dal 423 progrediva sino al 1506, la quale nel 1640 si conservava presso il dott. Giovanni Fantuzzi. Nel 1438 avevano beni a S. Marino. Nel 1561 a Macaretolo, nel 1568 nei Ronchi di Bagnarola. L’ ultimo ramo Senatorio abitava da S. Domenico nel vicolo che mette capo alla via del Cane. Dopo l’estinzione del ramo senatorio Fantuzzi in strada S. Vitale eresse il palazzo Fantuzzi siccome ora trovasi in strada S. Vitale, e andò ad abitarvi vendendo la detta casa. Questo ramo ebbe l’ eredità Mangini, furon fatti conti di mont’ Abizzo nel modenese nel 1650. La proprietà originaria di questo ramo ora valutata L. 114,559, 66 proveniente dall’antica famiglia Fantuzzi, dall’eredità Mangini, e della CaccianemicL Avevano casamento sotto Santa Maria de’ Foscarari, podere e casino alla Croce del Biacco, podere e palazzino a S. Donino, beni a Battidizzo e Scascolo.
Il ramo di Marc’Antonio possedeva l’ impresa della Fantuzza, dove era il castello di Trecento diroccato dai Canetoli nemici dei Fantuzzi nel 1273, i quali Fantuzzi erano padroni di detto Castello.
I palazzi che avevano in Bologna furono in strada S. Vitale che per l’ estinzione del ramo del conte Francesco passò a quello del conte Giovanni , e quello da S. Martino d’avanti al quale nel 1608 fecero atterrare alcune case per farvi la piazza che poi passò agli Spada. Un ramo Fantuzzi abitava nella casa rimpetto alla Chiesa di S. Tommaso di Strada Maggiore che fa cantonata con Cartoleria Nuova, ove già era una spezieria, poi acquavitaria, che era dello Spedale della morte. Altre case dei Fantuzzi erano quelle di Scipione detti volgarmente Fantuzzini da S. Domenico, che le vendettero ad Antonio Mazzetti dopo avuta l’eredità del ramo di strada S. Vitale. Nel 1588 un ramo abitava da S. Stefano.
Alfonso di Gaspare senatore 4° marito di Violante Ghisilieri fu fatto senatore in luogo di Carlo Antonio suo cugino il 6 marzo 1554. Mori il 3 aprile 1570 di morte subitanea a tavola d’anni 60. Era 300 libbre di peso. L’undici detto arrivò il Breve di senatore a Ferdinando suo figlio che entrò in Senato il dì seguente 12 aprile.
Bonifacio di Fantuzzo senatore 1°, marito di Laura Sampieri fu dottore di leggi. Nel 1506 fu fatto senatore da Giulio II. Nel 1510 andò incontro al Papa. Nel 1511 fu doposto dai Bentivogli, de’ quali era nemico. Nel1486 ? fu dottore di leggi o lettor pubblico noi Collegio canonico o civile. Fu fatto senatore nel 1508 in luogo di Francesco Fantuzzi marchese Guidotti. Nel 1505 fu ambasciatore a Roma, e per i suoi maneggi ottenne all’Ambasciatore di Bologna posto nella cappella Pontificia. Nel 1506 assieme a Jacopo del Gambero fu Ambasciatore residente presso Giulio II.
Carl’ Antonio di Francesco nel 1467 fu dei Riformatori. Noi 1461 andò con Giovanni II Bentivogli a trovare il duca di Milano che lo creò cavaliere. Nel 1478 andò a Ferrara a redigere i capitoli del matrimonio fra Lucrezia d’Este o Annibale II.
Carl’Antonio del senatore Francesco, sonatore 3°, fu marito di Giovanna Bianchetti circa il 1533 nel quale anno entrò senatore in luogo di Francesco suo padre. Ebbe in moglie anche Pantasilea Gozzadini. Mori il 24 dicembre 1553, ed era della parrocchia di S. Vitale.
Conte Carlo Ridolfo del conte Paolo Emilio senatore 8°, marito di Lucrezia Ballattini, uomo facinoroso che morì bandito. La suddetta Ballattini viveva vedova anche nel 1707.
Il suddetto Cari’ Antonio senatore ebbe per figlio Cesare molto estimato a que’ di, marito di Lemora Vitali, il quale sebbene cieco a nativitate, nullameno fu filosofo eccellente, decano del Collegio di filosofia, ed anche dottore di medicina. Morì il 2 luglio 1591.
Federico di Ferdinando senatore 6°, marito di Chiara Margherita Anguisciola Piacentina fu uomo di molto coraggio ed ebbe molte aderenze. Nel 1631 tenne al battesimo a nome di Odoardo duca di Parma il marchese Giuseppe primogenito di Camillo Paleotti.
Ferdinando d’ Alfonso senatore 5°, marito di Elisabetta Pepoli. Nel 1561 era stato canonico di S. Pietro. Il 12 aprile 1570 entrò senatore in luogo d’Alfonso suo padre.
Conte Filippo Gaetano del conte Carlo Ridolfo senatore 10,° marito di Francesca Pallotta da Bazzano.
Francesco di Cari’ Antonio senatore 2°, marito di Cattcrina Malvezzi, fu mandato da Giovanni II Bentivogli al duca Valentino quando esso Giovanni fu dal medesimo citato. Nel 1495 fu fatto senatore in luogo di Pirro Malvezzi. Fu deposto nel 1506 dal popolo, e rimesso nel 1507, poi ambasciatore al Papa. Il 10 gennaio 1508 recossi con gente armata a casa dei Marescotti per ammazzarli, e buttata a terra la porta non li trovando diede fuoco alla casa, poi fuggì a Gaeta dove quel Governatore gli donò una collana del valore di 400 scudi d’oro. Nel 1511 entrò coi Bentivogli, e fu fatto senatore dei Trentuno; nel 1512 fu carcerato in Ferrara per rivolta verso il governo, nel 1514 fu liberato, e morì in Bologna il 27 aprile 1533. Quando fu deposto nel 1508 il suo senatorato fu dato a Bonifacio Fantuzzi.
Conte Francosco del conte Filippo Gaetano senatore 12°, fu marito di donna Antonia Aldrovandi. Nacque nel 1725. Morì tisico, giovanissimo e senza figli la notte del 9 novembre 1739 a ore 6. In lui si estinse il suo ramo. L’ Aldrovandi gli aveva portato in dote L. 60,000.
Conte Giovanni del senatore Scipione, senatore 13°. Viveva nel 1773.
Conte Paolo Emilio di Ridolfo senatore 6°, marito di donna Barbara Banconi vedova del conte Annibale Marescotti, fu fatto conte di Monte Obizzo nel Modenese.
Conte Paolo Emilio del senatore Carlo Ridolfo, senatore 9°, fa marito d’Antonia Ranuzzi di Tommaso da Prada vedova del conte Grassetti di Modena. Nel 1708 ebbe un alterco con Ferdinando Marescalchi per cui nacque tumulto fra la nobiltà per avere il Legato mandato ad inventariare le mobilie nel palazzo Fantuzzi e Marescalchi. Il 1° marzo 1709 egli solo ricusò d’uniformarsi al decreto che stabiliva la foggia dell’ abito senatorio. Nel 1700 sua moglie ebbe ad urtare la propria carrozza in quella della marchesa Violante Malvasia moglie del senatore marchese Alerano Spada, per cui Paolo Emilio di ricambio percosse in casa Spada il di lei braciere. Lo Spada si ritirò a Brisighella e il Fantuzzi a Prada, e nacque inimicizia fra loro nel 1700. I senatori sopra le paci si frapposero, ma senza frutto, per tor di mezzo questa inimicizia. Il 12 dicembre 1700 12 sgherri di Spada andarono a sparar archibugiate alle finestre del palazzo Ranuzzi a Prada. Si compose poi questa inimicizia, per interposizione del duca di Parma, il 24 agosto 1702. Il 15 dicembre 1701 fu mandata una cavalcata a Prada. Il bando del duca di Parma per questa inimicizia è del 14 agosto 1702. Nel suo Gonfalonierato nel 1707 fu quasi escluso nello scrutinio.
Scipione di Giovanni senatore 2°, fu successore del conte Filippo Gaetano Fantuzzi. Ebbe in moglie Orsina Castelli la quale mori il 26 gennaio 1755 a ore 8 della notte.

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