Origine di Bologna

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Francesco Rizzoli

Nota di Carlo Pelagalli: quanto segue è evidente opera di Ferdinando Guidicini, figlio di Giuseppe.

Crederemmo mancare al nostro mandato di cronisti se passando oltre non ci soffermassimo quivi per tramandare ai posteri, questa casa oggi appartenere ad una Patria illustrazione, al professor Francesco Rizzoli. Il tessere, siccome lo esigerebbe l’importanza del subbietto, l’esposizione di tutto quanto si riferisce ad esso applicandogliene i meritati apprezzamenti, non è compito che le nostre povere forze possano raggiungere, e lascieremo che altri più competenti di noi lo faccia. Accenneremo soltanto che opere diverse da lui furono pubblicate riscuotendo il plauso universale; che molte chirurgiche operazioni da lui create, e molt’ altre da nessuno azzardate destarono l’ammirazione de’ suoi contemporanei in guisa da procurargli onorificenze ovunque, essendo il suo nome iscritto non solo in molti Albi delle grandi Accademie d’Europa, ma eziandio del Nuovo Mondo. Accenneremo allo sviluppo e maggior incremento che si ebbe mercè il di lui concorso l’ officina chirurgica de’ Lollini da ottener loro in Parigi e Londra la medaglia d’oro, ed il vanto di essere all’ altezza delle più accreditate fabbriche oltramontane pel cui conseguimento debbesi non minor lode alla operosità di que’ distinti artefici che a buon dritto bene meritarono della Patria. Accenneremo alla cura instancabile e indefessa dedicata al disimpegno di molte e variate amministrazioni e particolarmente degli Ospedali. Ed in ultimo ricorderemo siccome per molti anni lesse nella clinica cattedra ed operovvi con quella valentia e ardimento che a lui solo è dato addimostrare nelle più pericolose e difficili emergenze, e siccome amorevolmente prestì l’opera sua a pro di que’ miseri che privi affatto di mezzi ricorrono giornalmente a lui per essere curati ed assistiti. Noi gli dobbiamo la vita perchè ci salvò da mortale calamità, e la cura più che fraterna prestataci per molto lasso di tempo non ebbe limite alcuno; onde per mostrargli di qualche guisa la nostra riconoscenza, gli offrimmo la dedica di questa pubblicazione, e vi insistemmo replicatamente, perchè un tanto onore ci sarebbe tornato gradito, ma la nostra speranza andò delusa, rifiutando esso recisamente per quel carattere modesto che tanto lo distingue al di sopra degli altri.
Rimanga per fatto nostro questo cenno almeno siccome un tributo di ben meritata considerazione verso quest’uomo tanto illustre e celebrato, attendendoci da chi si amorevolmente sorveglia al maggior lustro della nostra Patria comune, a suo tempo venga collocata una lapide sulle pareti di questa casa che ricordi tutto quanto riferiscesi alle varie epoche che la rendono monumentale e degna dell’altrui ammirazione.

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