Origine di Bologna

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Giuliano (Via San)

Via San Giuliano
Da piazza Giosuè Carducci a via Santo Stefano.
Quartiere Santo Stefano.
Prima documentazione dell’odonimo: 1636 (Borgo di San Giuliano).


Questa via si formò tra XII e XIII secolo durante la fase di espansione della città, tra la seconda cerchia di mura (la cerchia dei Torresotti o del Mille) e l’ultima cerchia, trecentesca.
La via era indicata in antichità con due nomi: Borgo (o Borghetto) di San Giuliano e Borgo Corvolino. L’Aretusi la chiamò Corvelino o Borgo di San Giuliano. Per il Mitelli era semplicemente Borghetto di San Giuliano, mentre l’Alidosi ed il Salaroli citarono solo Borgo Corvolino.
Prima della creazione di piazza Giosuè Carducci questa via da via Santo Stefano arrivava fino alle mura, nei pressi di un baraccano noto come Baraccano dei Quattro Cantoni.
In seguito rimase solo il riferimento a San Giuliano, mentre l’odonimo Corvolino scomparve dall’uso comune.
Il Guidicini citò un rogito del 1590 in cui la nostra via fu chiamata Trebbo dei Fabbri1.
Su tale odonimo il Fanti aggiunse verosimilmente da una famiglia di tal cognome. In realtà, in questa via, sul lato destro entrando da via Santo Stefano, c’erano due casette, con i numeri antichi 316 e 317, ora scomparse, che erano fin dal XIV secolo (il Guidicini citò una locazione di una di queste case avvenuta nel 13792) di proprietà della Compagnia dei Fabbri. Non fu quindi un cognome a generare l’odonimo Trebbo dei Fabbri, ma la presenza di case della compagnia dei Fabbri, in una via in cui, all’inizio del XIX secolo, bastavano le dita delle due mani per contare tutte le case presenti.
Qualche autore usò la denominazione urbanistica generica Borghetto (Mitelli, Guidicini, Origine, Indicatore), altri usarono la denominazione Borgo (Aretusi, Salaroli, Itinerario). Il problema, se così si può dire, fu risolto con la riforma toponomastica del 1873/78 che spazzò via sia Borgo, sia Borghetto e lasciò Vicolo (poi mutato nel 1930 in Via) San Giuliano.
La chiesa parrocchiale di San Giuliano, che risale a prima del 1173, e che diede il nome a questa via, esiste tuttora ed è in via Santo Stefano ai numeri 121 e 123, di fronte all’imbocco di via San Giuliano.
L’odonimo Borgo Corvolino è molto antico, documentato già nel 13873, e dovuto alla presenza della famiglia Corvolini che avrebbe abitato nella zona. Il Guidicini citò voci secondo cui l’abitazione dei Corvolini fosse all’attuale numero 172, all’angolo tra via Santo Stefano e via San Giuliano, ma aggiunse anche che si trattava di voci infondate4.


1Giuseppe Guidicini: Cose Notabili …, Vol. II, pag. 261.
2Giuseppe Guidicini: Cose Notabili …, Vol. II, pag. 263.
3Giovanni Nicolò Pasquali Alidosi: Nomi delle strade …, pag. 13.
4Giuseppe Guidicini: Cose Notabili …, Vol. II, pag. 262.


Fonti

Aretusi: Origine di Bologna. Pianta di Bologna di Costantino Aretusi, pubblicata nel 1636.
Alidosi: Nomi delle strade, vie, borghi, et vicoli, che sono nella città di Bologna, di Giovanni Niccolò Pasquali Alidosi, pubblicato nel 1624).
Mitelli: Bologna in pianta, città del Papa, famosa pianta di Agostino Mitelli, pubblicata nel 1692.
Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.
Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de’ suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).
Itinerario: Itinerario di tutte le strade, borghi, vie, vicoli e viazzoli della città di Bologna colla distintiva d’ogni Strada a qual commissariato di Polizia appartenga, pubblicato a Bologna nel 1835. 
Origine: origine della denominazione delle 334 strade che compongono la città di bologna, di Goldini e C.. Pubblicato a Bologna nel 1843.
Indicatore: Indicatore Bolognese riferibile a ciascun edifizio componente la città, di Sebastiano Giovannini  pubblicato nel 1854.
Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.
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