Origine di Bologna

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Castel Tialto (Via)

Via Castel Tialto
Da Strada Maggiore a via San Vitale.
Quartiere San Vitale.
Prima documentazione dell’odonimo: 1251 (castellum Thedaldum).


Questa via fu tra quelle conformatesi in periodo altomedievale a causa della addizione longobarda.
Via antichissima, ricordata già dagli estimi del 1296/97 (Androna Castri Tedaldi), ma ancora prima da un rogito del 1251, 2 ottobre, che riporta la frase in contrata ubi dicitur castellum Thedaldum1, da un altro documento del 1268 in cui si legge In strada Majori apud Andronam Castri Tebaldi ed anche dagli Statuti di Bologna del 1262 in cui di parla della putritudinem que descendit in castro tedaldo de sedilibus androne2.
Questo Castel Tialto venne descritto dallo Zanti che lo correlò ad un ebreo di nome Tialto che avrebbe avuto bottega con un castello per insegna.
Anche il Banchieri fece derivare l’odonimo da un ebreo, ma con una storia diversa, secondo cui Castel Thialt era un castello fortificato sui monti di Arezzo, che veniva affittato a degli ebrei. Uno di questi di nome Caldarese si sarebbe trasferito a Bologna dando nome a due vie vicine.
Il Salaroli invece ipotizzò l’esistenza in zona di un castello o cittadella fortificata, ma di cui non si è mai avuto riscontro oggettivo, né dal punto di vista documentale, né da quello archeologico.
Esistette un Castel Tialto del ferrarese che fu oggetto anche di una battaglia e che fu espugnato dai bolognesi nel 1309, ma è da escludere che il nome della via ricordi la vittoria essendovi documenti, come si è visto, che ne testimoniano l’esistenza più di cinquant’anni prima.
È più probabile che la via fosse abitata da una o più famiglie provenienti da Castel Tialto e che ne abbia preso il nome di conseguenza.
Tutti gli autori sono concordi nel ricordare questa via come Castel Tialto con un paio di eccezioni:
– la pianta di Gregorio Monari incisa da Antonio Alessandro Scarselli e stampata nel 1745 riporta solo Castel, mentre il disegno manoscritto conservato presso la Biblioteca dell’Archiginnasio, con evidente errore riporta Castellata, ma Castellata è da riferirsi altra via (da notare che viceversa la pianta disegnata dallo stesso Gregorio Monari assieme ad Antonio Laghi nel 1711/1712 riporta correttamente Castel Tialto, certificando che quelle del 1745 furono sviste e mancate correzioni).
– La Tontina Mista la documenta come Castel d’Elti. Questo è interessante perché testimonia che il nome della via era in lingua bolognese: Castel Tiélt, che è stato italianizzato (malamente) nella Tontina Mista con Castel d’Elti (pronuncia quasi uguale: Castel Diélt).
Passata indenne la riforma toponomastica del 1873/78, la via ha ancora oggi il suo antico nome: via Castel Tialto.


1Giuseppe Guidicini: Cose Notabili … Vol. I, pagg. 268 e 269; Archivio di Stato di Bologna, S.Francesco, 335/5078, n.108; Mario Fanti: op. cit., pag. 268.
2Luigi Frati: Statuti di Bologna dall’anno 1245 all’anno 1267, Tomo II, Bologna, Regia Tipografia, 1869, pag. 622; Mario Fanti: op. cit., pagg. 268 e 269.


Fonti

Zanti: Nomi, et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna, di Giovanni Zanti  pubblicato nel 1583.
Banchieri: Origine Delle Porte, Strade, Borghi Contrade, Vie, Viazzoli, Piazzole, Salicate, Piazze, e Trebbi dell’Illustrissima Città di Bologna con i loro Nomi, Pronomi, e Cognomi, di Camillo Scaligeri della Fratta (pseudonimo di Adriano Banchieri), pubblicato da Clemente Ferroni nel 1635.
Monari-Laghi: Pianta della città di Bologna misurata e dissegnata d’ordine dell’Ill.mi S.S. Assonti d’Ornato dell’anno MDCCXI da noi Gregorio Monari e Antonio Laghi pubblici periti di detta città, disegno su carta, 1711/1712, conservato all’Archivio di Stato di Bologna.
Salaroli: Origine di tutte le strade sotterranei e luoghi riguardevoli della città di Bologna di Ciro Lasarolla (Pseudonimo di Carlo Salaroli), pubblicato nel 1743.
Monari: Città di Bologna posta in pianta in esatta misura con la distinzione de portici che sono in essa, Pianta di Gregorio Monari, pubblicata nel 1745.
Tontina Mista: Tontina Mista ossia progetto per illuminare la città di Bologna, pubblicato a Bologna dal Sassi successore del Benacci, 1762.
Guidicini: Cose Notabili della Città di Bologna ossia Storia Cronologica de’ suoi stabili sacri, pubblici e privati, di Giuseppe Guidicini (scritto prima del 1837, ma pubblicato nel 1868).
Estimi 1296/97: Atlante Storico delle città italiane. Emilia Romagna, 2 Bologna. A cura di Francesca Bocchi, pubblicato da Grafis, Bologna, 1995,1998 (contiene gli Estimi 1296/1297).
Fanti: Le Vie di Bologna. Saggio di Toponomastica Storica, di Mario Fanti, Istituto per la Storia di Bologna, 2000.
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