Famiglia geremea popolana ma di stirpe illustre, che vanta un crociato. Non isdegnò il consolato de’ mercanti e cambiatori nel 1200, ed a que’ tempi per la uccisione di un Pepoli incominciò la reciproca inimicizia di queste due famiglie, che le condusse a battagliar per le vie nel 1243. Dopo quarant’ anni d’odio scambievole furono indotte a pace e a parentele da fra Giovanni da Schio, sì che Romeo Pepoli impalmò Biagia de’ Tettalasina e poscia comprò le case della costei famiglia (1). I Tettalasina rivolsero allora gli odii contro i Zovenzoni, con i quali vennero alle mani nel 1254. Nel 1272, insistendo la parte lambertazza affinchè si effettuasse dal comune la spedizione contro i guelfi di Modena, Uguzzone Tettalasina, un de’ savii alla guerra, ne fece l’ intimazione ai rettori. Già il carroccio era tratto all’ aperto, allorchè la parte geremea corse all’ armi e nacque un sanguinoso conflitto (2).
Tettalasina
Pochi anni prima sul distretto di Forlì era stato spogliato ed ucciso un Tettalasina. Il zio Azzolino, reclamando un risarcimento giuridico, diede pretesto ai rettori di Bologna d’ imporre patti a quella città, partita dagli Ordelaffi e dai Calboli. Ne furono perciò citati in Bologna e vi comparvero il podestà, il capitano del popolo ed i sindaci, i quali assoggettaronsi ai patti e segnatamente a indennizzare il Tettalasina di tanto quanto venisse prescritto (3).
Nel principio del secolo seguente Riccobardo di Bongiovanni insegnò gius civile e. canonico nello studio, richiedenti gli scolari (4). Pare che la famiglia si estinguesse in un Guido di Giovanni, poco dopo la metà dello stesso secolo.
La cronaca Negri, riferita dal Guidicini (5), dice che nel merlato palazzo dei Pepoli rimangono vestigia della torre dei Tettalasina, compresavi insieme con le case loro. E poichè in quel palazzo vi è un solo avanzo che può credersi di torre, il quale ha 24 metri d’ altezza, con muri grossi in fondo da met. 0,90 a met. 1,60 ed in cima grossi met. 0,70, così può credersi sia desso l’ avanzo della torre de’ Tettalasina. Si discosta però dalla figura quasi assolutamente comune alle altre torri cioè dalla figura rettangolare, poichè mentre ha un lato largo met. 7,97, l’opposto è di soli met. 5,97 e gli altri due di met. 9,87, di guisa che la sua pianta è un trapezio. Da ciò in fuori ha le qualità d’ una torre.
Giovanni del fu Azzolino Tettalasina comprò nel 1285 da Galesio di Vercelli la torre ch’ era sul Viario dei Pepoli. — Vedasi Castragliasini.
(1) Ghirardaccj, Hist. v. 1, pag. 108, 155. Savioli, Ann. v. 3, pag. 244, 255; v. 5, pag. 278.
(2) Savioli, Ann. v. 5, pag. 273, 456.
(3) Savioli, Ann. v. 5, pag. 296, 297.
(4) Ghirardacci, Hist. v. 1, pag. 504. Mazzetti, Repert., pag. 104.
(5) Cose not. v. 1, pag. 303.