S’erano impossessati di alcune terre in Argelata, che nel 1190 furono aggiudicate dal comune a Ranieri abate di s. Stefano. Geremei popolani, trovaronsi con i capi di parte nell’ estrema adunanza tenuta nelle case de’ Carbonesi. Giurarono la pace del 1279, e nel 1298 erano in Imola co’ fuorusciti che elessero a comporre lo Scaligero ed il Visconti (1). Forse più non ripatriarono.
I Terrafogoli avevano una torre nella propria curia in strada s. Vitale vicino all’ androna de’ Calderari ( ora via Caldarese), alla casa di Castellano di Fabro ( Lambertazzi ) e’ a Nascinbene Pescatore, probabilmente nella casa co’ n. 109, 110, 111. Nella curia o trebbo dei Terrafogoli si pubblicavano i bandi nel 1256 (2).
La propria parte di questa torre e della casa aderente fu venduta nel 1260 per 180 lire da Lambertino del già Guidotto Terrafogoli a Palmerio Terrafogoli e a’ suoi nipoti Guglielmo, Cristoforo, Rolando, Simone e Tommaso figli di Buonagiunta Terrafogoli (3). Poi nel 1271 esso Palmerio e i suoi nipoti divisero con Pietro Terrafogoli e con Arardo suo figlio la suddetta casa ed altre contigue, non che una tubata in cui è la torre, della qual tubata toccò metà a Palmerio e nipoti pel tratto di diciasette piedi da un lato, e di sedici dal lato opposto, misurando fuori della tubata dalla croce di gesso ch’ è nella porta anteriore, fino alla croce di gesso ch’ è nella porta di detta tubata (4). E ciò ho notato perchè anche in una torre dei Galluzzi ricorre una croce nella porta.
(1) Ghirardacci, Hist. v. 1, pag. 363. Savioli, Ann. v. 4, pag. 167; v. 5, pag. 483.
(2) Alidosi, Instrut., pag. 55.
(3) Docum. n. 10.
(4) Docum. n. 69.