Dai Cartigli del Comune di Bologna
Palazzo Godoli
Il palazzo cinquecentesco conserva nel cortile alcune tracce trecentesche. La scala, di impianto tardo rinascimentale, è abbellita da sculture. In uno dei saloni del piano nobile è presente un camino con lo stemma nobiliare e un soffitto a cassettoni con decorazioni cinquecentesche; un’altra sala, più piccola, ha decorazioni ottocentesche, con al centro del soffitto un dipinto su tela di Clemente Alberi.
Indirizzo:
Via Guido Reni, 2
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Casa che nel 1550 era di Leone Leoni, e nel 1569 di Lorenzo Caprara di famiglia distinta dalla senatoria.
Li 12 marzo 1546 (orig. 1546. ? Breventani) seguì transazione fra i fratelli Mariano e Francesco, figli del fu Ippolito Nanni. D. Paolo Urbano e Gio. Francesco del fu Lucio Balli da una parte, e Giulio Cesare e cav. Gio. Battista del fu Marcantonio Montefani, alias Caprara, dall’altra, sopra le liti vertenti fra essi per i fìdecommessi fatti dai furono Gabrielle e Lorenzo Caprari, mediante la quale i Nanni e i Balli ebbero la casa in via Vitali posta sotto S.Michele dei Leprosetti, in confine dei Sacchi, degli Orsi e dei Fava. Rogito Vincenzo Sabatini.
I Balli, o dalle Balle, antica famiglia di partito Ghibellino, terminarono nel dott. Gio. Cornelio morto li 16 maggio 1692 in età d’anni 40, il quale li 24 gennaio 1691 cede l’eredità del fu Lodovico Caprara alle suore del Corpus Domini, a quelle di S. Bernardino, alle Convertite e al Priore di S. Martino. Rogito Francesco Maria Fabri.
Nella divisione seguita fra le dette corporazioni li 31 luglio 1691, a rogito del suddetto Fabbri, questa casa toccò alle Convertite.
Nel 1785 fu comprata dal dottor causidico e notaro Domenico Maria Govoni che la restaurò e vi aggiunse il terzo piano. Dopo la di lui morte le figlie ed eredi la vendettero al conte Prospero Ranuzzi Cospi, il quale la legatò al dottor in medicina Luigi Gabussi, ed ora appartiene all’avv. cav. Ferdinando Pancaldi.