Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Residenza della società delle tre arti, composta dai Calegari, dai Cartolari e dai Pellacani. I Calegari ebbero i loro statuti nel 1288 riformati ed approvati il 1 gennaio 1384, ed ampliati con alcune addizioni il 7 settembre 1435 e il 6 marzo 1554. Il loro protettore era S. Benedetto, i Cartolari nel 1353 fecero i loro Statuti e scelsero in protettore S. Biagio. Il 16 dicembre 1586 gli furono uniti i Tintori e in questa circostanza le due arti presero in protettore S. Onofrio. Il massaro comune fu eletto nella persona di Tommaso Cicogna per il terzo trimestre 1537, e i Pellacani nel 1271, ebbero in protettore S. Giacomo. I statuti delle sumenzionate società non sono mai stati stampati.
Insorte varie questioni fra i Cartolari, Calegari e Pellacani che turbavano la quiete e il buon ordine delle medesime, decretò il Senato di unirle in una sola società escludendone l’ arte dei tintori. Fu proposto di nominarla dei conciapelle, ma fu deliberato invece di dirla dei callegari. Questa nuova società così unita, fece vitalizio con D. Pietro Antonio Gozzoli, come da rogito Schiassi e Piedivilla del 25 aprile 1796 di questo stabile per annue L. 310. Confinava a levante Antonio Fontanini, a ponente la canonica della Baroncella, a mezzogiorno un vicolo privato, e a settentrione la via Marescalchi. Per l’oratorio e la sagristia al pian terreno che comunicavano colla loggia della predetta casa e che appartenevano alla chiesa parrocchiale della Baroncella pagava la società annue L. 7 10 di canone. Quest’ arte fu sopressa il 28 dicembre 1797.