Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Dicesi che questa casa sia stata dei Beroaldi e Silvestri; è certo però che li 22 novembre 1566 era di Teodoro di Gio. Celidoni. Nel rogito si dà per posta sotto Sant’ Andrea delle Scuole, nella via detta del Paradiso, in confine di Domenico Maria Arrenghiera, di Cattarina Pasulini a mezzodì, e degli Albergati a oriente. Li 30 giugno 1573 era di Teodoro e Zaccaria di Gio. Celidoni, e di Elisabetta del fu Pietro Fioravanti, vedova di detto Giovanni. Rogito Ippolito Poppi. Dei Celidoni non si hanno che poche notizie, e sembra famiglia non bolognese. Il detto Teodoro fu marito di Ginevra d’ Andrea Tomaselli, morta nel 1612.
1585, 7 novembre. Compra Plinio del fu Antonio Tomaselli, da Teodoro del fu Gio. Celidoni, una casa sotto Sant’ Andrea degli Ansaldi in via detta il Paradiso. Confina gli eredi del fu Domenico Ringhiera, e cioè Lucia Ghezia, la stalla di questa ragione, posta sotto S. Damiano nella via detta delle Grazie, o delle Grade, pagata lire 12000. Rogito Girolamo Fasanini. Questa famiglia fu trasportata in Bologna da un mastro Giuliano di Reggio, il cui figlio Antonio si trova inscritto nell’ arte dei Calzolari nel 1509.
Plinio, famoso marino, morto nel 1593, lasciò una sola figlia ed erede, Zenobia, che coi nomi di suor Maria Agostina vestì l’ abito li 26 febbraio 1601, e professò li 11 novembre 1602 nelle monache di Sant’Agostino, poi passò siccome una delle fondatrici nel convento di Gesù e Maria, dove mori li 29 settembre 1649.
Insorse lite fra i due conventi di Sant’ Agostino e di Gesù e Maria sull’eredità della Tomacelli. Fu terminata con transazione, a rogito Pompeo Cignani e Gio. Battista Cavazza delli 20 luglio 1650, e colla cessione di questa casa alle suore di Sant’ Agostino in prezzo di L. 8421, ed allora confinava con Giovanni Faloppia, con Giacomo Mordini di dietro, cogli Albergati, con Cristoforo Rampini, e con Angelo Salaroli a mezzodì.
Appartenne a dette suore fino alla loro estinzione.