Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Casa dei Crescimbeni della Pieve fino dal 1425, che era abitata da Pietro Crescimbeni compagno del Vicario d’ Argile dove fu fatto prigioniero dai pontificii nel 1428. Fra le case abbruciate per la morte d’Annibale Bentivogli vi fu questa dei Crescimbeni.
1520 8 novembre. Assoluzione fatta da Girolamo, e Gabrielle fratelli, e figli del fu dott. Andrea Crescimbeni a Galeazzo di Latanzio Serpa del prezzo di una casa sotto Santa Cecilia nella via di Mezzo. Confinava gli eredi di Sebastiano Agocchi, Stefano Ghislardi successore Agocchi, Giacomo Boatieri in luogo d’Antonio Castellani, e la via vicinale.
Item un orto, o guasto con stalla in detta parrocchia. Confinava i Malvezzi, Verardino De Brunetti, o De Verardini, un certo canale, o fossa, i quali stabili detto Galeazzo li comprò a rogito di Galeazzo Accarisi il 28 agosto 1511. Rogito Giulio Marani.
I Crescimbeni si estinsero in Paolo Alberto di Leonardo detto il juniore nel 1649 che lasciò il fedecomesso a Bianca di Gio. Girolamo Crescimbeni sua cugina, e moglie di Rinaldo Mattugliani.
I Serpa già detti del Podestà erano oriondi da Imola, professarono l’arte di speziali, e dall’insegna del serpe adottarono il nuovo loro cognome. Si divisero in due rami, di uno furono eredi i Calderini, dell’altro si sa che terminò in Barbara di Paolo Emilio moglie di Gaspare Frisari di Modena nel 1616.
1524 30 luglio. Latanzio, e Carl’ Antonio fratelli Serpa vendettero a Ginevra Poggi vedova di Gandolfo Gandolfi una casa con orto, e stalla sotto Santa Cecilia nella via di Mezzo per L. 4200. Rogito Florio Dall’Armi ed Ulisse Musotti. Confinava nella via di Mezzo con Giacomo Botteri, e con Vincenzo Ghiselardi. L’orto e la stalla confinavano con Ercole Verardini, con Alessandro, e fratelli Malvezzi, e col canale proveniente dalla via dei Pellacani. Passò poi a un ramo Barbieri del quale furon eredi i marchesi Malvezzi che al tempo di Clemente XI vi tennero l’ ufficio della Tesoreria.