Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Casa di Annibale del fu Priamo Macchiavelli posta sotto la parrocchia di S. Tommaso del Mercato, e quasi rimpetto a detta Chiesa per lui venduta a Galeazzo del fu Martino Pij per L. 3900. Confinava con Lorenzo Benazzi a levante, col venditore di dietro, e con Andrea Folchi. Rogito Pier Antonio Stancari.
1563 12 agosto. Domenico Maria, e Giovanni Paolo fratelli, e figli del fu Galeazzo Pij comprarono dal dott. Annibale del fu Priamo Macchiavelli una casa sotto S. Giacomo, e Filippo dei Piatesi in confine del compratore a tramontana, di Giulio Venenti a ponente, dei Boncompagni a levante, e della strada a mezzodì (via Monari) per L. 4400. Rogito Giovanni Marchetti alias Fasanini.
1611 3 novembre. Casa grande del fu Gio. Paolo Pij sotto S. Tommaso del Mercato in via di Mezzo. Confinava di dietro con la strada, e davanti colla via di Mezzo, a sera con Annibale Ranuzzi, e a mattina con Giuseppe Cavazzoni valutata in divisione L. 17000. Rogito Ercole Francia.
1620 28 marzo. Casa di Vincenzo di Gio. Paolo Pij sotto S. Tommaso del Mercato in via di Mezzo. Confinava a mattina i Cavazzoni, a sera i Ranuzzi, e di dietro la strada dietro le case Boncompagni. Rogito Ercole Francia.
1639 22 gennaio. Comprò Giovanni Francesco, e Girolamo fratelli, e figli del fu Gio. Battista Rossi da Domenico Maria del fu Gio. Paolo Pij una casa sotto S. Tommaso del Mercato, che confinava con vie pubbliche, cioè la via di Mezzo, e dei Monari, i Boncompagni a levante dalla parte della via Monari, i Cavazzoni a levante dalla parte della via di Mezzo, e i Locatelli a settentrione, pagata L. 18000. Rogito Bartolomeo Cattani.
Il suddetto Girolamo di Gio. Battista Rossi fu erede di Giovanni Carlo del fu Alessandro Poggi per testamento a rogito di Bartolomeo Cattanei del 20 ottobre 1637 col quale lo obbliga chiamarsi dei Poggi.
Giovanni Francesco Rossi Poggi fu erede di Ippolito Marsili Allegrini come consta da addizione, e inventario legale fatti da Giulia Fabbri vedova di detto Marsili, e del detto Rossi Poggi a rogito d’Alberto Pilla dei 14 marzo 1701.
1715 23 febbraio. Apertura del testamento di Gio. Francesco Rossi, Poggi, Marsili del fu Girolamo consegnato il 5 del mese stesso col quale instituisce eredi fiduciari quattro amministratori dell’Opera dei Vergognosi allo scopo di assegnare l’annua rendita della sua eredità a suor Anna Rossi monaca nella Santissima Trinità, a suor Chiara Catterina Rossi monaca nel Corpus Domini loro vita naturale durante per due porzioni, e per le altre due a Maria Camilla Rossi Sega sua vita natural durante. Instituisce poi erede il secondogenito dalla contessa Persia Sega moglie del conte Pirro Fava coll’ obbligo di assumere il nome, e il cognome del testatore. Rogito Filippo Giuseppe Benazzi.
Nello stesso testamento lasciò all’Opera dei Vergognosi la casa grande con stalla, fienile, e rimessa con altra casa piccola annessa in via di Mezzo, e più due case ruinose nella piazzola di S. Tommaso del Mercato. (Vedi N° 1772 della via di Mezzo di S. Martino).
1716 (Orig. 1616, corretto con il ? dal Breventani) 27 gennaio. Assegnazione, e dimissione degli eredi fiduciari del fu Gio. Francesco Rossi Poggi ai Governatori dell’Opera dei Vergognosi di una casa onorevole nella via di Mezzo, e di due case nella piazzola altra volta cimitero di S. Tommaso del Mercato per legato lasciato a detta Opera. Rogito Filippo Giuseppe Bonazzi.
1758 4 settembre. Dimissione dell’ eredità di Gio. Francesco Rossi Poggi Marsili fatta dai di lui eredi fiduciari al conte Francesco Fava, che perciò assunse i nomi, e cognomi di Giovanni Francesco Rossi Poggi Marsili nato conte Francesco Fava; i quali eredi fiduciari furono assolti per la loro amministrazione in seguito d’averne dato conto alla contessa Persia Sega Fava madre del detto conte Francesco erede del fu monsignor Latanzio Sega, ed erede usufruttuaria dell’eredità Rossi Poggi. Rogito Gaspare Sacchetti.
Pervenuto questo stabile all’Opera dei Vergognosi vi stabilì la sua residenza, e i suoi uffici. Quando si parlò della chiesa della Madonna di Galliera si è dato la storia dell’antichissima instituzione stabilita in Bologna di sussidiare i vergognosi, resta ora di dare l’origine dell’attuale benemerita Congregazione che da alcuni secoli governa, e regge il patrimonio dei poveri con sommo suo onore, e gloria della nostra Patria.
Il 25 marzo 1495 il priore dei Domenicani con 10 cittadini uniti, officiati dal padre Inquisitore F. Antonio d’Olanda diedero principio alla grand’ Opera detta dei Vergognosi radunandosi nella scuola dei Padri posta sopra la Compagnia della Croce dove prescrissero varie regole per incominciamento di quest’Opera di pubblica beneficenza.
I dieci cittadini furono Agostino, e Orsino Orsi, Nestore Foscarari, Giorgio Guastavillani, Rizzardo Pepoli, Gio. Battista Amorini, Bartolomeo Bombaci, Ajace Grati, Camillo Tartagna, e Floriano Cedropiani che furono ancora incaricati di cercare elemosine. Prosperò talmente questo instituto mercè le cure dei suddetti soggetti che ben presto Ercole di Gaspare Bucchi, o Bocchi dispose della quarta parte della sua eredità a favore dell’Opera dei Vergognosi, come da suo testamento del 4 febbraio 1512. Rogito Battista Bue, e dietro il suo esempio molti altri, che per serie alfabetica di cognome ci piace qui indicare. Sono essi :
Allamandini, Fiorenzi Sacenti, Negri Girolamo.
Bonfioli, Garzoni, Pedrini,
Beccari, Gaggi dott. Angelo, Pigna,
Barbieri, Galli, Dal Pino,
Benazzi, Graziani, Poggi Rossi,
Boschetti, Grati, Rapi,
Benedetti, Linder, Righi Giroldi,
Betti Fiorenzola, Manzoli, Sforza Attendoli,
Cavallina, Mantachetti Ulisse, Dal Sole,
Casarenghi, Manfredi, Venenti,
Donati, Malvezzi Gaggi, Vizzani,
Desiderj, Negri Antonio Maria.