Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Dicesi che in questo luogo nel XIV secolo si esponessero i cadaveri degli annegati per essere riconosciuti , e che essendovi stato dipinta un’ immagine di Nostra Donna fu ridotto ad Oratorio che si disse di S. Maria degli Annegati.
L’Alidosio la nomina Chiesa della madonna della Casa della Biada, presso la casa dove si coglie il dazio della Baratteria, e presso i granari del Comune.
Li 11 settembre 1540 segui transazione fra Domenico Binaldi e Nicola Asti sua moglie da una parte e li monari dei Molini dall’ altra sulla pretesa proprietà degli uni, e degli altri della Chiesa di S. Maria rimpetto le Moline, colla quale si dichiara spettare per indiviso alle dette parti.
L’Arcivescovo Alfonso Paleotti la concesse ad una unione di Devoti, che prese forma di Compagnia nel 1605 intitolandosi Confraternità di S. Maria del Carmelo, poi nel 1640 delle Sette Allegrezze. Per due volte fu ampliata questa Chiesa e specialmente nel 1712 nel qual anno li 14 aprile li frati di S. Martino permisero di fabbricare sopra il canale di Reno per il detto effetto come da rogito di Alessio Fiori.
La Compagnia fu soppressa li 31 luglio 1798, e la Chiesa fu chiusa li 16 agosto 1808. Questo stabile fu acquistato dal pittore Torquato Palagi li 19 febbraio 1810 rogito dott. Serafino Betti.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I.
Santa Maria delle sette Allegrezze.
Chiesa detta anche delle Moline, dalla casa della Biada, ed ancora degli Annegati, perchè vi si esponevano gli annegati.
Quest’antica chiesa fu edificata nel 1393.
La Confraternita fu instituita nell’anno susseguente. La chiesa fu poi riedificata di nuovo, affatto nell’anno 1609.
Questa chiesa fu soppressa il 31 luglio 1798, e chiusa il 16 agosto 1808.
Fu segato il muro dov’era dipinta la Beata Vergine da Lippo Dalmasio, e trasportata alla Certosa.