Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Chiuso da portone, indica il principio del vicolo che costeggiava a destra il corso dell’ Avesa, comunicava col vicolo detto del Ritiro delle Dame, e terminava al Campetto di Santa Lucia, e forse continuava fino al vicolo dell’Orto. Fu chiuso per decreto delli 25 agosto 1739. Si disse anche borgo della Noce, o del Crocefisso. (Vedi Campetto di Santa Lucia).
1671, 14 marzo. L’arte della lana vendette ad Ippolita del fu Sebastiano Pinca, vedova del fu Flaminio Dosio, una casa grande, con bottega grande, e un edifizio di tintoreria, con caldaie, ordegni, stalla, orto grande, prato co’ suoi chiodari, o chiovare, eccetto però la bottega piccola, e forno che guardava nella via del Cestello, il tutto posto sotto S. Damiano, in luogo detto l’Avesa. Confina Nanne Fantuzzi a tramontana mediante il di lui orto, a mattina, dalla parte del forno, i Torri e la strada, a mezzodì la via pubblica, e riguardo a detta casa presso il vicolo dalla parte della compagnia del Crocefisso, e rispetto all’ ingresso del portone nella via del Cestello. Per lire 7050. Rogito Francesco Maria Dal Sole.
Questo vicolo del 1526 ed anche del 1608 si diceva Borgo della Noce. Vedi vicolo del Ritiro delle Dame.
La vedova Dosi cedette alla compagnia di S. Gabrielle parte dello stabile in luogo detto l’ Avesa, per L. 6000, in causa di diritti che aveva la detta compagnia sopra la eredità d’Ippolito d’ Aiace Grati. Rogito Francesco Maria Dal Sole.
1679, 13 ottobre. L’arte della Lana permuta coi Conviventi di S. Gabrielle, abitanti presso la chiesa di tutti i Santi nella Braina. I primi danno una casa e bottega grande ad uso di tintoreria nella via del Cestello, in luogo detto l’Avesa, e le Chiudare, e ricevono una casa sotto S. Gio. in Monte in Miola, per L. 6000. Rogito Pietro Maria Scarselli e Giuseppe Cavazza. I Conviventi sono qualificati per cessionari della contessa Maria Isabella Dosi. Pare che questo contratto non avesse effetto.
1685, 5 febbraio. Compra il senatore Annibale Ranuzzi dall’ arte della lana gentile, la tintoreria e prato unito delle chiudare, con casetta e forno separato per cuocer ceneri, con tutti gli ordegni e gius attinenti a detta tintoreria, compresovi tutto il sito dal portone che è sulla via di Strada Castiglione sino all’altro portone grande nella via del Cestello, posto sotto S. Damiano, nella detta via, per L. 10700. Rogito Giuseppe Cavazza.
1689, 5 dicembre. Gentile del fu Paolo Zocchi, moglie del dott. Francesco Vannini, compra una casa grande con annessa tintoreria, con acquedotti e vasi di bronzo, posta sotto S. Damiano nella via del Cestello, per L. 17000. Confina da un lato Pietro Antonio Torri, dall’ altro Gio. Francesco Davia, di dietro l’ arte della lana, poscia il conte Annibale Ranuzzi. Rogito Giacomo Biondi. La venditrice fu Domenica del fu Matteo Moscardini, vedova di Paolo Zocchi, poi moglie di Carlo Agostino Grassi.