Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Quivi è compresa una casa sotto S. Marco, che li 15 settembre 1290 Romeo del fu Zerra Pepoli comprò da Ugolino, Artenisio, e Pietro fratelli, figli del fu Ugonetto Garisendi, e da Giovanni del fu Dondego Garisendi, per L. 300. Rogito Petrizolo Vandoli.
1569, 18 aprile. Compra Giovanni Francesco del fu Lorenzo Sampieri, dal senatore conte Giovanni del fu Filippo Pepoli, col consenso di Agostino del fu Matteo Lana rinunciante al patto di francare riservatosi nella vendita da esso fatta dell’ infrascritta casa a detto Pepoli li 19 luglio 1568, rogito Cesare Gherardi, di una casa nel Ghetto degli Ebrei, per L. 10000, rogito Oldrado Garganelli, la qual casa ha due corti ed è posta rimpetto alla chiesa di S. Marco. Confina l’ospedale di S. Giobbe, i Providoni e la via dell’ Inferno.
1601, 2 maggio. Carlantonio di Nicolò Borghesani, alias Alè, compra da Vincenzo Maria e da Gio. Battista di Gio. Francesco Sampieri una casa sotto S. Donato, per L. 4000. Confina la via da due lati, e i beni di S. Giobbe. Rogito Antonio Malisardi, con patto di francare.
1613, 26 marzo. Camilla Orsina di Alessandro Orsi, vedova di Camillo Ghisilieri, compra da Gio. Battista e da Vincenzo Maria, fratelli Sampieri, una casa grande con due corti e stalla, posta sotto S. Donato, nella contrada di S. Marco, ovvero Ghetto, per L. 12350. Confina l’ospedale di S. Giobbe a sera, i beni di detto ospedale condotti dai signori Castelli a mezzodì, la via pubblica, detta via dell’Inferno, sulla quale esiste un voltone che fa parte di detta casa a settentrione, e la strada del Ghetto a mattina. Rogito Vittorio Biondini.
In questo stabile vi fondò un collegio sotto il titolo di Santa Maria del Presepio, per vedove e donzelle che non volessero maritarsi o monacarsi, istituzione che finì poco dopo la morte della fondatrice, che testò li 14 maggio 1631, rogito Lorenzo Marestoni, lasciando questa casa ai Padri Teatini che regolavano il detto collegio. Un appartamento era però stato venduto dalla proprietaria, con patto di francare, a Lorenzo Colladuni, e ad Isotta Musotti Iugali. ed in appresso una parte della casa stessa fu evita da Gandolfo e fratelli Ghiselli, figli di detta Camilla, e di lei eredi intestati per la loro legittima aggiudicatagli, come dagli atti di Alberto Rubbi. Questo instituto fu poi rinnovato da Clemenza Ercolani. (Vedi Strada Castiglione NN. 358, 359).
Una congregazione spirituale, detta di S. Gabrielle, instituita li 2 febbraio 1616, che dapprima si radunò in vari luoghi della città, poi in una sala presso il torresotto del Mercato, indi passò li 6 aprile 1625 nella chiesa dei SS. Pietro e Marcellino, fece acquisto delle porzioni di questo stabile appartenenti ai fratelli Ghiselli, e delle ragioni dei Iugali Colladuni, per L. 3333, 6, 8, rogito Fabrizio Fellini delli 11 aprile 1636, e vi fondarono un oratorio, che fu aperto li 11 maggio susseguente.
Volendosi dalla congregazione ampliare il locale, comprò il resto di detta casa insufficiente al servizio destinato alle vedove e putte, che gli fu venduto dai Padri Teatini li 28 gennaio 1639 per L. 6660, rogito Fabrizio Felina, nel quale si dice trovarsi in contrada di Reano, o Ghetto, e confinare con detta strada a mattina, colla via dell’Inferno a tramontana, coll’ospedale e beni di S. Giobbe a ponente e a mezzogiorno. Sopra l’acquistato suolo fu fatta la chiesa detta di S. Gabrielle, e un oratorio.
Nel 1641 sette fratelli della suddetta congregazione pigliarono la casa di detta congregazione in affitto, e abbandonati i loro interessi vi si unirono per convivere religiosamente, benchè laici e senza voti, pagando dozzena ad imitazione dei preti dell’ oratorio, visitando gli ospedali e le carceri, assistendo infermi, praticando altre opere di carità, e vestendo un abito lungo nero a guisa di zimarra, per cui dal volgo si dissero Zamarini, ma il loro vero nome era di Conviventi, mentre gli altri chiamavansi Confluenti.
Avvenne che per certo legato di L. 3000 lasciato da Domenico Porta ai Conviventi, il resto della congregazione se ne ingelosì, e i Confluenti diedero commiato ai Conviventi dalla suddetta casa. Per questa discordia il senator Cesare Bianchetti e Lelio Bosio vicentino, alla testa dei Zamarini si separarono dagli altri congregati e si stabilirono in un nuovo locale. (Vedi Braina di Fiaccacollo N. 235).
Rimasti i Confluenti in S. Gabrielle fabbricarono la chiesa nel 1700, ove continuarono i loro esercizi religiosi fino al 26 luglio 1798, nel qual giorno furono soppressi.
La congregazione era composta di adulti e fanciulli, i primi si radunavano nella chiesa superiore, e questi s’ unirono agli artisti in Santa Lucia. I secondi si raccoglievano nell’oratorio sotterraneo, e poi passarono nella chiesa di San Michele dei Leprosetti.
Morì li 12 dicembre 1655, e fu sepolto nel Corpus Domini.
Il locale fu venduto in due separati contratti a Pellegrino Coralli, il primo col possesso per li 8 maggio 1808, a rogito Betti delli 15 ottobre 1810, ed il secondo col possesso in quanto alla chiesa per il primo gennaio 1811, e in quanto all’abitazione per li 8 maggio 1810. Rogito Betti delli 13 aprile 1813.
Nella chiesa vi fu costrutto un teatro con palchi di legno, aperto li 20 gennaio 1811, poi chiuso nel 1815 per ordine del governo, senza potere dal proprietario ottenere il permesso di riaprirlo.
Fu tolto tutto quanto serviva per uso del teatro, e la chiesa nuda servì a magazzino da canepa.
Dalla “Miscellanea” di Giuseppe Guidicini: RISTRETTO DELLA STORIA DELLE CHIESE DI BOLOGNA E DI ALTRI STABILI (Notizie – per la parte antica – prevalentemente attinte da Bologna Perlustrata, di Antonio di Paolo Masini, Bologna, 1666, volume I
S. Gabrielle.
Oratorio istituito il 5 marzo 1616 dal senatore (ven.) Cesare Bianchetti per mezzo dei Gesuiti.
I congregati dapprima si radunavano vicino al torresotto del Mercato, poi il 6 aprile 1625 nella chiesa dei SS. Pietro e Marcellino.
II 26 marzo 1614 Camilla Orsi, vedova Ghisiglieri, acquistò da Gio. Battista e Vincenzo Maria Sampieri, per L. 12350, rogito Vittorio Biondini, una casa nella via di S. Marco per donne vedove e zitelle che non volevano nè maritarsi, nè farsi monache, istituendo un collegio sotto il nome di Santa Maria del Presepio, che cessò alla morte della fondatrice.
L’11 aprile 1636 la congregazione di S. Gabrielle acquistò per L. 3333, rogito Fabricio Fellina, porzione della suddetta casa, che 1′ 11 maggio dell’ anno stesso fu ridotta a chiesa.
Il 28 maggio 1639 comprarono per L. 6660 il residuo della suddetta casa, ampliando la chiesa precitata.
Questa congregazione fu soppressa il 26 luglio 1798, e la chiesa fu chiusa il 16 agosto 1808 con ordine di porla ad uso profano, ordine che fu comune a tutte le chiese chiuse in conseguenza del decreto 22 marzo 1808.