Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Casa che nel 1493 era probabilmente di Girolamo Marescalchi, e ciò essendo apparteneva agli eredi di Ugolino Marescalchi nel 1385, nel qual anno detti eredi confinavano cogli Atticonti. In seguito fu dal suddetto Girolamo venduta ai Nappi quando lasciarono la loro casa sotto S. Bartolomeo di Palazzo, in gran parte atterrata per far la nuova piazza delle Volte dei Pollaroli.
Si pretende che i Nappi, detti prima Nappari e Nappei, venissero da Faenza. Un Gherardo di Guido di Ferro, marito a Benvenuta di Bartolino del Borgo della Badia, che viveva nel 1274, fu l’ autore dei suddetti Nappi, terminati in Pompeo di Camillo, che testò nel 1642, e lasciò questa casa alla di lui moglie Eleonora di Francesco Sega, alla quale apparteneva li 11 dicembre 1643, e sotto questa data vien descritta come posta sotto S. Sebastiano, e confinare colla casa della Zecca, colla via della Zecca, coll’osteria dell’ Angelo e col vicolo dello Paglia. La suddetta Eleonora passando alle seconde nozze con Ercole di Ulisse Bandini, gli assegnò in dote questo stabile, come risulta da un rogito di Costanzo Manfredi delli 11 agosto 1650.
Morto il Bandini li 18 dicembre 1670 senza successione, la casa predetta andò ai Sega in causa di Leonora Sega di lui moglie, e questi l’abitarono fino al 1758, nel qual’anno li 20 giugno mancò mons. Lattanzio Felice di Nicolò, vescovo di Amatunta, ultimo della sua famiglia venuta da Ravenna alla metà del secolo XV, ed innalzata dal cardinal Filippo di Gio. Andrea Sega, morto nel 1596. Eredi del patrimonio Sega furono Eleonora e Persia, figlie di Nicolò e sorelle del detto Lattanzio, la prima maritata in Antonio di Lucio Conti, e la seconda nel conte Pier Ercole Fava, alla quale toccò in divisione questa casa. L’ eredità Rossi passò a Francesco Fava secondogenito di detta Persia.
Nel febbraio del 1771 il conte Francesco di detto Ercole Fava la vendette ad Antonio lussi per L. 23000, il quale vi stabili la cosi delta olearia, o privativa dello spaccio dell’olio, a quattrini 42 la libbra, ossia baiocchi 7, la qual vendita cominciò il mercoldì 13 febbraio 1771 .primo giorno di quaresima. In seguito questo stabile fu poi unito al locale della Zecca.