Dai Cartigli del Comune di Bologna
Teatro Romano
All’interno dell’edificio moderno si trovano i resti delle mura di fondazione e delle integrazioni dell’emiciclo gradonato (90 metri di diametro) che conteneva circa 7000 spettatori. Era uno dei più antichi teatri dell’epoca romana, il primo nucleo risale al I° secolo a.C., mentre l’ampliamento e la decorazione sono databili al tempo di Nerone.
Indirizzo:
via Carbonesi, 5/7
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Case dei Rossi, poi de’ suoi eredi Vallata, che si dissero Vallata Rossi. Quando le possedevano nel 1514 i Dei Vallata o Dalla Vallata, non se ne trova altra memoria che di un capitano marito di Claudia di ser Bartolomeo da Ronco, la quale nel 1580 si rimaritò al dott. Alfonso Dosi. Quando Cesare Vallata Rossi le possedeva, confinavano colla via Croce dei Santi a mezzodì, a ponente coi Cattani e coi Serafini, ed a settentrione la piazzola detta dei Guidoscalchi, poi dei Viggiani, dello Spirito Santo ed anche del Bordello, ed il vicolo morto.
1548, 19 gennaio. Il Senato concesse a Cesare de Rossi, alias Vallata, notaro, ed a mastro Antonio detto Terribilia, muratore, di protendere le loro case contigue che hanno sotto S. Giacomo dei Carbonesi, nella parte posteriore che guarda a settentrione, ed in certa via detta dello Spirito Santo, occupando due angoli di detta strada, di chiuderli col muro, e d’incorporarli in detta casa.
Le dette due case furon ridotte in una, e terminata la discendenza Vallata Rossi, furon possedute da Agostino Temili, da Gio. Gibelli, e da Virgilio Saraceni, ma dopo lunga lite furon rivendicate dai fratelli Viggiani quali eredi del fidecommesso di Cesare Vallata Rossi, probabilmente in causa di Catterina Vallati moglie di Obizzo di Pirro Vizzani. Lorenzo fu l’ultimo di questa famiglia Vizzani, della quale furono eredi il conte Arrigo e Maria Giuditta moglie di Paolo Scipione Pelloni, morta il 7 marzo 1725, dalla quale fu alienata. È detto essere sotto S. Giacomo dei Carbonesi in via Barbaria. e confinare il vicolo dello Spirito Santo a settentrione, a ponente Giacomo Codini e ì Serafini, a mezzodì la strada, ed a levante i Negri.
Sembra applicabile alle case Vallata Rossi un lodo del Podestà di Bologna, pronunziato li 17 maggio 1247 sopra le case e la torre dell’eredità di Uberto Armani, poste sotto S. Giacomo dei Carbonesi e di Santa Maria dei Guidoscalchi, col quale furon dichiarate del valore di L. 800. La parte posteriore di queste case eia indubitatamente sotto Santa Maria dei Guidoscalchi.