Dai Cartigli del Comune di Bologna
Palazzo Zambeccari
Fu progettato nel 1775 da Carlo Bianconi, al quale si devono le assai eleganti decorazioni degli ornati del portale. La scala, di gusto neoclassico, è decorata da illusive pitture prospettiche di G. Santi e di F. Santini, con stucchi di L. Acquisti (1790). Al piano nobile si conserva una sala con l’Olimpo, affresco barocco di G. Rolli e G. Alboresi.
Indirizzo:
via Carbonesi, 11
Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
palazzo Zambeccari. Nell’angolo di Val d’ Aposa, e rimpetto al locale che fu già la chiesa di S. Martino della Croce dei Santi, eravi una casa della famiglia senatoria Lini, poi di Andrea Vives, spagnuolo, nella quale fu aperto il collegio Vives, nell’ anno 1538. Questa porzione di fabbrica è distinta per costruzione dall’ altra, la quale è composta di due stabili, e cioè di quello in confine Vives, che fu già dei Morandi, e l’altra dei Gessi. Vi ha una lettera del 1570 del Gonfaloniere di giustizia e di due Senatori seniori diretta al consiglio della villa d’ Alcagnigo nel regno d’ Aragona, colla quale s’informa dello stato del collegio Vives, consistente in due case ed in una possessione inondata dalle acque, e di poche mobiglie, quindi non poter sussistere il collegio senza qualche sussidio. Nel mese di marzo del 1575 furono fatti gli statuti dal Gonfaloniere e dai due Senatori seniori conservatori del collegio fondato da Andrea Vives presso la Croce dei Santi, statuti da osservarsi dal Priore e scuolari di detto collegio, e del 1578, 28 gennaio, fu data l’amministrazione dei beni del collegio Vives a mezzo del reggimento di Bologna al Collegio di Spagna. (Vedi Pradello).
1524, 15 marzo. Compra Bolognetti Giulio Cesare, Alessandro e Paolo Emilio fratelli, e figli del fu Lodovico d’ Antonio Bolognetti, da Traiano del fu Nestore dottor Morandi, una casa con stalla sotto S. Martino della Croce dei Santi, che confina colla via della Croce dei Santi, con Andrea Vives spagnuolo, cogli eredi di Carlo Gessi, col detto Morandi, cogli eredi di Girolamo Alle, per scudi 750 d’ oro da L. 3, 10 l’uno. Rogito Ercole Borgognini.
1524, 7 settembre. Bolognetto e fratelli Bolognetti, comprano da Cristoforo del fu Pietro Parchi, come cessionario di Traiano Morandi, una casa con stalla sotto San Martino della Croce dei Santi, che confina coi Gessi, con Andrea Vives spagnuolo, per ducati 750 d’ oro da L. 3, 10 l’ uno. Rogito Lodovico Cesari ed Ercole Borgognini.
1536, 27 aprile. La casa con due cortili di Gio. Battista, e di Annibale di Carlo Gessi, posta sotto S. Martino della Croce dei Santi, la quale confina a levante con Vincenzo Argile, a mezzodì colla via dei Santi, i Bolognetti di sotto, gli Alè e i Padri Celestini a ponente, a rogito Cesare Rossi, in detto giorno fu in parte comprata da Bernardino Bisesti e da Paziente Zelletti, forse con patto di francare, e li 14 marzo 1541 passò ai predetti fratelli Bolognetti, nel qual giorno segui la divisione dei loro beni fra Bolognetti ed Alessandro, e toccarono questi stabili ad Alessandro. Rogito Girolamo Zecca.
1541, 23 marzo. Nella divisione fra Bolognetto ed Alessandro Bolognetti, toccò al secondo la casa già Morandi.
1564, 10 gennaio. Il dott. Fabrizio del fu Marcello Garzoni compra da Lucia Calcina e dai di lei figli, e del fu Nicolò Alè, una casa sotto S. Martino dei Santi, con orto. Confina coi Bolognetti di sopra, con Gio. Tommaso Gamberini di sotto, per lire 2400. Rogito Francesco Alè. Questa casa fu venduta il 6 maggio 1566 dal Garzoni al Bolognetti per L. 2400. Rogito Giacomo Boccarini, 1570. Le case Bolognetti confinavano le vie pubbliche, Paziente Giletti, e Giovanni Tommaso Gambarini. Rogito Gaspare Marini.
1570, 31 ottobre. Nell’ eredità di Camilla del fu Alessandro di Lodovico Bolognetti, avuta da Ginevra del fu senator Camillo Gozzadini, di lei madre, vi fu compresa una casa grande con due casette attigue, e stalle, poste sotto S. Martino della Croce dei Santi. Confinavano la via pubblica da due lati, Paziente Giletti, il collegio Vives, e Gio. Tommaso Gambarini: Rogito Gaspare Masini.
1575, 3 novembre. Transazione fra il capitano Paolo Zambeccari erede di Ginevra Gozzadini sua moglie, e vedova di Alessandro Bolognetti, e Pomponio del fu Giacomo Boccanazzi, il quale aveva comprato dal detto Bolognetti la metà della casa da S. Martino dei Santi, il qual Boccanazzi cede le sue ragioni per L. 200 al Zambeccari. Rogito Cornelio Berti.
1605, 3 maggio. Questa casa che fu abitata dal capitano Paolo di Camillo Zambeccari, fu valutata, compresovi la bottega, L. 41000.
1607, 5 settembre. Compra Camillo e Carlo del fu Paolo Zambeccari, da Vincencenzo del fu Cristoforo Tanari, una casa sotto S. Martino della Croce dei Santi, in confine dei Zambeccari da due lati; per L. 3000. Rogito Vincenzo Stancari. 1610, 9 marzo. Compra Camillo e Carlo di Paolo Zambeccari, da Cesare del fu Paziente Ziletti, la parte posteriore di una casa posta nella contrada dietro la compagnia dello Spirito Santo sotto i Celestini. Confina la via pubblica, Felice Mondini, e i compratori, per L. 3000. Rogito Vincenzo Stancari.
1634, 13 aprile. Casa di Camillo Sandri e di Alessandra Giroldi di lui madre, sotto S., Martino dei Santi. Confina a mezzodì i Zambeccari, a levante i beni della chiesa di S. Martino, ed a settentrione la compagnia dello Spirito Santo. Rogito Lorenzo Marestoni.
1654, 21 gennaio. Permuta del conte Tommaso, e Costanzo Maria del fu Camillo Zambeccari, con D. Pietro d’ altro Pietro de Olivera Rettore del collegio Vives detto il Collegietto di Spagna, nella quale i Zambeccari assegnano al detto Rettore una casa nel Pradelllo, N. 1099, posta sotto S. Lorenzo di Porta Stiera, in confine dei beni dell’ospitale di S. Francesco, e degli eredi di Gio. Battista Cambi. Fu poi venduta al Zambeccari da Ermano del fu Gio. Cesare, per L. 3600, rogito Filippo Carlo dal Chierico, ed il Zambeccari ricevette una casa alquanto rovinosa sotto S. Martino dei Santi, in confine della via pubblica da due lati (Val d’ Aposa e Croce dei Santi) e dei Zambeccari dagli altri lati, per L. 4000. Rogito del predetto dal Chierico.
Dicesi che questo stabile, prima d’ essere dei Danzi, fosse del conte Gio. Paolo Buratti, che l’ abitava quando nel 1684 ne fece rinunzia per farsi scalzo. La casa del Buratti era nelle Casette di S. Andrea degli Ansaldi, e gli apparteneva ancora quando si ritirò dal mondo.
1702, 17 novembre. Gio. Giacomo Riva di Guastalla compra dal marchese Costanzo e da Camillo padre e figlio Zambeccari, un palazzo sotto S. Martino della Croce dei Santi in Barbaria. Confina le suore convertite, la casa detta Casino nell’ angolo della via di Barbaria e dello Spirito Santo che va al ponticello, e la stalla incorporata in detto palazzo, il tutto per L. 40000. Rogito Domenico Maria Boari. Nel contratto fu compreso anche lo stabile detto il Casino. Li 22 dicembre 1708, rogito Alessio Fiori, pare che si sciogliesse il contratto, e che la detta casa tornasse ai Zambeccari.
I suddetti stabili furono acquistati da Giacomo Vincenzo di Gioseffo Danzi d’Argenta, uomo di somma probità e celebre avvocato. Li possedeva nel 1715. Essendogli premorti due figli, fece vitalizio de’ suoi beni col marchese Giacomo Zambeccari, e morì ultimo di sua famiglia li 15 agosto 1767 (orig. 1667. Breventani ?). Il marchese Giacomo Zambeccari fabbricò queste case e fece la facciata, che fu terminata li 28 settembre 1775. Qualcuno ha preteso che quivi fossero altre case dei Torelli, ma senza prove.
Famiglia Zambeccari