Dalle “Cose Notabili …” di Giuseppe Guidicini.
Dai confini del susseguente numero 1223 si apprende che nel 1489 eran quivi stabili di Antonio Luna. Rogito Gio. Battista Pellegrini.
Nel 1532 appartenevano ai Campeggi. Rogito Vincenzo Veli.
Nel 1436 eran passate ad Astorgio Paleotti. Rogito Tideo Fronti e Francesco Parolini.
Appartennero anche ai Gessi, dei quali fu successore qualcuno dei suindicati proprietari.
Li 14 maggio 1547 Pedrino di Antonio LocateIli possedeva uno dei suindicati stabili, e ciò risulta da un rogito di Bartolomeo Casali, dal quale si apprende che il Locatelli ottenne da Gio. Lodovico di Bartolomeo da S. Marino di atterrare una muraglia divisoria posta fra le loro case sotto S. Silvestro, e di rifabbricarla con alcune finestre.
Nel 1578 Giuliano di Antonio Locatelli, come risulta da un rogito di Marcantonio Balzani in data delli 4 aprile, aggiunse alla sua possidenza parte di una casa con corte, orto e stalla, che confinava colla piazzetta di S. Silvestro, ed era valutata L. 2591, 15, 4. Questa casa era stata venduta da Giulia Isolani vedova di Francesco Maria Caccianemici. La detta porzione confinava colla piazzola di San Silvestro, colla casa del compratore, cogli eredi di Gerardo Canali, e con Camillo Foscarari successore della predetta vedova Isolani Caccianemici.
Giovanni Giuliano di Antonio di Martino di Vitale LocateIli, mercante, fabbricò questa casa circa il 1580, e li 10 giugno dello stesso anno ottenne suolo pubblico nella piazzetta della Scimia per procurarsi comodo di sortire dalla sua casa colle carrozze. La discendenza di Giuliano .terminò in Antonio Lodovico suo nipote ex filio, ma continuò il ramo di Antonio di .Vitale, che terminò colla quarta generazione. (Vedi via Gombruti N. 1140).
Il suddetto Giuliano mori li 6 aprile 1592.
Antonio Lodovico del fu Fabio del predetto Giuliano cedette questa casa io permuta a Domenico Fabri detto il Torrino, con scrittura privata delli 5 aprile 1613, e per rogito di Vincenzo Vasselli delli 19 febbraio 1620, nel qual contratto fu valutata L. 36000. (Vedi via Porta Nova N. 1180). Il conte Angelo Maria Gaetano di Antonio Camillo Turrini e di Ersilia del conte Luigi Rossi, erede della metà del patrimonio Rossi, assunse il detto cognome, ma questo ramo che fu anche senatorio si estinse nel conte Camillo del conte Domenico Luigi, morto al cominciare di questo secolo, lasciando una sola figlia ed erede, di nome Ersilia, moglie del conte Luigi del conte Filippo Marsili Duglioli (Vedi Strada Santo Stefano N. 91 ).
Continuò il ramo Turrini, e continua tuttora, nei figli del fratello del suddetto Camillo Rossi Turrini (Vedi Strada Castiglione). Questa casa colle sue adiacenze fu comprata nel 1827 da un figlio di Cesari De Maria.